I pediatri oncologi italiani siglano il nuovo protocollo internazionale della leucemia linfoblastica acuta dell’età pediatrica. «Italia, Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Israele, Australia e Nuova Zelanda – spiega Fulvio Porta, presidente dell’Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica (Aieop) - si alleano per la guarigione dei bambini leucemici con un identico protocollo di terapia. Verranno in tal modo applicate le più recenti acquisizioni derivate dalla ricerca condotta sia in Italia sia nella comunità scientifica internazionale».
Questa neoplasia rappresenta il 30% di tutti i tumori dei bambini e l’80% delle leucemie. Il picco di incidenza si registra nei bambini di 4 anni e nelle bambine di 2 anni; quasi i due terzi dei casi riguardano piccoli tra i 2 e 6 anni.
«Per la difficoltà e complessità della valutazione diagnostica e prognostica – conclude Porta - la scelta di protocolli di trattamento uniformi è particolarmente importante. Anche se la malattia è in aumento, oggi oltre l’80% dei piccoli raggiunge la guarigione».
Il nuovo programma, che tratterà 1.000 nuovi casi all’anno (350 in Italia), offre nuove speranze ai bambini leucemici di essere curati con la miglior terapia attualmente disponibile. In particolare, a tutti i bambini colpiti da leucemia linfoblastica acuta trattati nei centri italiani dell’Aieop verrà offerta una diagnosi centralizzata e lo studio della cosiddetta malattia residua minima (valutazione di una cellula leucemica su 10.000 globuli bianchi).
Per maggiori informazioni: http://www.10decimi.org/forum/yaf_postst69_Alleanza-internazionale-contro-i-tumori-dei-bambini.aspx
lunedì 19 settembre 2011
giovedì 15 settembre 2011
Palazzo delle Scintille: un riferimento per bambini e famiglie a Milano
Muba, il Museo dei banbini di Milano, collabora con CityLife alla realizzazione del Palazzo delle Scintille, il più grande centro culturale per i bambini in Europa, che sorgerà nel capoluogo lombardo, che costituirà il polo di riferimento per le migliori iniziative culturali per bambini..
Il Palazzo delle Scintille è una struttura che verrà ricavata dal recupero del Padiglione 3 della Fiera di Milano (ex Palazzetto dello Sport), di cui saranno mantenute le parti architettoniche più significative. Il progetto è nato dall'esigenza, particolarmente sentita tra gli stessi cittadini milanesi, di dare spazi e opportunità a bambini e giovani sotto i 18 anni.
Il Palazzo delle Scintille nasce dall'esperienza della Fondazione MUBA e dal confronto con le migliori realizzazioni in Italia e all'estero nel campo dell'educazione non formale.
Nel Palazzo saranno ospitate attività educative che privilegiano l'apprendimento attraverso il gioco e l'esperienza diretta e che in un ambiente particolarmente stimolante promuovono la curiosità e la creatività. All'interno del Palazzo saranno facilmente accessibili ai bambini e alle famiglie del territorio mostre-gioco (realizzate ed ideate come nella tradizione di MUBA), uno spazio dedicato all'educazione interculturale (con mostra e laboratori), aule attrezzate per laboratori creativi che utilizzeranno suoni, immagini e materiali, un auditorium e una biblioteca per bambini e ragazzi.
Veramente una bella notizia epr i genitori e i bambini di Milano!
Leggi più informazioni sul Palazzo delle Scintille di Milano >>
martedì 13 settembre 2011
Microonde contro i tumori: a Roma primo intervento al mondo su un bambino
Primo caso al mondo, un bimbo di appena un anno con una voluminosa lesione del torace è stato trattato con la termoablazione con microonde, una tecnica mini-invasiva adottata per la prima volta su minori dall’équipe di esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Estremamente adatta, grazie alla ridotta invasività, per la cura di molti tumori solidi benigni o maligni in pazienti in età pediatrica, la termoablazione con microonde – sfruttando i diversi principi fisici della trasmissione di calore tramite un elettrodo sottile come un ago - consiste letteralmente nel riscaldare i tessuti bersaglio fino a portarli alla “morte”, salvaguardando contemporaneamente i tessuti sani e gli organi circostanti.
Un significativo passo in avanti rispetto ad altri metodi più diffusi come la termoablazione mediante radiofrequenze, che, pur applicata con successo da tempo nel trattamento di tumori al fegato, ai polmoni e alle ossa, comporta - soprattutto nei più piccoli - il rischio di ustioni di varia gravità.
La tecnica innovativa della termoablazione con microonde, alla scarsissima invasività e all’elevata efficacia terapeutica anche per lesioni di oltre 5 cm di diametro, abbina invece l’assenza di complicanze legate agli effetti fisici della corrente, portando i piccoli pazienti alla guarigione e risparmiando loro interventi chirurgici demolitivi e successivi problemi funzionali e di tipo estetico.
I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù stanno già lavorando su questa tecnica all’avanguardia per svilupparla ulteriormente e per renderla sempre più a misura di bambino, nell’ottica dell’eccellenza delle cure nel rispetto dei più piccoli e dell’esigenza primaria di sottoporli agli interventi diagnostico-terapeutici meno invasivi e dolorosi.
“Anche in età pediatrica – evidenzia Piergiorgio Falappa, responsabile della Radiologia Vascolare ed Interventistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - la radiologia interventistica con le sue varie applicazioni (termo ablazioni guidate) sta dimostrando fattibilità ed efficacia terapeutica di metodiche già sperimentate nell’adulto ed usate per la terapie di lesioni e forme tumorali caratteristiche di questo primo periodo della vita”.
“La termo ablazione con microonde – sottolinea Alessandro Inserra, responsabile della Chirurgia Generale e Toracica del Bambino Gesù - aggiunge così un importante risorsa terapeutica in situazioni in cui risultano non efficaci o non utilizzabili soluzioni cliniche o chirurgiche tradizionali. Questo si rivela ancor più utile nel contesto pediatrico incrementando le armi nelle mani delle equipe multidisciplinari che quotidianamente all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù affrontano casi di estrema complessità con l’obiettivo di guarire i bambini e i ragazzi con i metodi meno invasivi. Nel caso specifico, infatti, l’alternativa terapeutica all’uso delle microonde sarebbe stata una chirurgia mutilante”.
Per saperne di più: http://www.10decimi.org/forum/yaf_postsm217_La-ricerca-scientifica-avanza-per-curare-meglio-il-cancro-infantile.aspx#post217
Estremamente adatta, grazie alla ridotta invasività, per la cura di molti tumori solidi benigni o maligni in pazienti in età pediatrica, la termoablazione con microonde – sfruttando i diversi principi fisici della trasmissione di calore tramite un elettrodo sottile come un ago - consiste letteralmente nel riscaldare i tessuti bersaglio fino a portarli alla “morte”, salvaguardando contemporaneamente i tessuti sani e gli organi circostanti.
Un significativo passo in avanti rispetto ad altri metodi più diffusi come la termoablazione mediante radiofrequenze, che, pur applicata con successo da tempo nel trattamento di tumori al fegato, ai polmoni e alle ossa, comporta - soprattutto nei più piccoli - il rischio di ustioni di varia gravità.
La tecnica innovativa della termoablazione con microonde, alla scarsissima invasività e all’elevata efficacia terapeutica anche per lesioni di oltre 5 cm di diametro, abbina invece l’assenza di complicanze legate agli effetti fisici della corrente, portando i piccoli pazienti alla guarigione e risparmiando loro interventi chirurgici demolitivi e successivi problemi funzionali e di tipo estetico.
I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù stanno già lavorando su questa tecnica all’avanguardia per svilupparla ulteriormente e per renderla sempre più a misura di bambino, nell’ottica dell’eccellenza delle cure nel rispetto dei più piccoli e dell’esigenza primaria di sottoporli agli interventi diagnostico-terapeutici meno invasivi e dolorosi.
“Anche in età pediatrica – evidenzia Piergiorgio Falappa, responsabile della Radiologia Vascolare ed Interventistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - la radiologia interventistica con le sue varie applicazioni (termo ablazioni guidate) sta dimostrando fattibilità ed efficacia terapeutica di metodiche già sperimentate nell’adulto ed usate per la terapie di lesioni e forme tumorali caratteristiche di questo primo periodo della vita”.
“La termo ablazione con microonde – sottolinea Alessandro Inserra, responsabile della Chirurgia Generale e Toracica del Bambino Gesù - aggiunge così un importante risorsa terapeutica in situazioni in cui risultano non efficaci o non utilizzabili soluzioni cliniche o chirurgiche tradizionali. Questo si rivela ancor più utile nel contesto pediatrico incrementando le armi nelle mani delle equipe multidisciplinari che quotidianamente all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù affrontano casi di estrema complessità con l’obiettivo di guarire i bambini e i ragazzi con i metodi meno invasivi. Nel caso specifico, infatti, l’alternativa terapeutica all’uso delle microonde sarebbe stata una chirurgia mutilante”.
Per saperne di più: http://www.10decimi.org/forum/yaf_postsm217_La-ricerca-scientifica-avanza-per-curare-meglio-il-cancro-infantile.aspx#post217
lunedì 12 settembre 2011
Allarme editoria: a rischio il pluralismo
Cento testate, tra giornali cooperativi, non profit e di partito, rischiano la chiusura e più di quattromila tra giornalisti e poligrafici di perdere il lavoro.
È l’allarme lanciato dalla Federazione nazionale stampa italiana a causa dei tagli all’editoria. Per la Fnsi il rischio occupazione e quello per la sopravvivenza delle testate deriva da una norma, il comma 62 dell’art.2 (ex 53 bis) della legge finanziaria, che sopprime il carattere di diritto soggettivo dei contributi alla editoria: in altre parole da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà il governo... Molta pubblicistica ha raccontato gli scandali legati ai finanziamenti ai giornali e molti ritengono che questi fondi siano uno spreco di denaro, altri gridano addirittura allo scandalo (non possiamo infatti negare le “furberie all’italiana” presenti anche in questo settore), ed è giusto che vi siano opinioni diverse, ma il problema oggi è grave.
I contributi all’editoria stanziati dal governo raggiungono una cifra complessiva di circa 460 milioni di euro. Molti giornali che ricevono questi contributi sono noti: l’Unità, ad esempio, ha ricevuto nel 2007 (anno di riferimento) 6.377.209,80, euro, La Padania, 4.028.363,82. Altri sono meno conosciuti: Mare e Monti, che tuttavia raggiunge una quota di finanziamento molto significativa con 103.344,80 euro. Si passa dunque dai 3mila euro de Il ponte di Firenze ai 7 milioni e mezzo di Libero.
I fondi destinati al sostegno per l’editoria sono da suddividere in contributi indiretti (per la copertura di spese postali, ad esempio) che vanno soprattutto alle grandi testate come la Repubblica e il Sole 24 Ore, e quelli diretti, che invece sono destinati alle testate politiche, di idee, delle minoranze linguistiche e alle cooperative di giornalisti.. Proprio queste ultime, con un colpo di mano di governo e maggioranza, si sono viste cancellare il loro diritto soggettivo. Ma che cos’è il diritto soggettivo? Per dirla in breve: il diritto democratico e di uguaglianza stabilito per legge per poter ricevere i contributi all’editoria. Da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà invece il governo, ma quali saranno i criteri di tale scelta nessuno può dirlo e a quanto pare anche lo stesso governo sembrerebbe non avere le idee chiare. In una intervista il senatore Vincenzo Vita ricordava (oggi, vedi l’articolo di Vita sembrerebbe esserci l’ultima chance): «Il principio del diritto soggettivo stabilisce che le testate abbiano un vera e propria tutela giuridica. I bilanci di questi giornali possono essere programmati dagli amministratori con le banche attraverso fidi e prestiti. Questo principio fu stabilito dalla riforma dell’editoria del 1981 e fu reso più concreto da una legge del 1990. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha confermato che i 200 milioni di euro previsti nelle tabelle della Finanziaria del 2010 – ha proseguito Vita – saranno confermati a fronte dei 500 milioni di euro che sarebbero indispensabili per il fondo a regime. Al di là della promessa di mantenere quella tabella per il 2010, in assenza di un diritto soggettivo qualsiasi altra priorità può sopraggiungere ad un certo punto dell’annata. E siccome le provvidenze vengono date verso la fine dell’anno, si può immaginare come il comma 53 bis previsto dalla Finanziaria, che cancella il diritto soggettivo, metta a repentaglio la vita di questi giornali». Molte testate dunque, su decisione governativa, potrebbero non vedersi riconosciuto il diritto al sostegno, e non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere senza il finanziamento regolare, come stabiliva il diritto soggettivo. Se qualcosa non cambierà, e in tempi brevi, il nostro pluralismo dell’informazione (già viziato da anomalie e conflitti di interessi) non avrà più voci importanti e storiche; per citarne una, il Corriere Mercantile che, tra tutte le testate colpite dai tagli all’editoria è certamente la più antica (1824), e così molte altre, un effetto domino che toccherebbe tutti: lavoratori del settore, giornalisti, poligrafici, redattori, collaboratori, agenzie e così via: tutto cancellato, dall’oggi al domani.
È l’allarme lanciato dalla Federazione nazionale stampa italiana a causa dei tagli all’editoria. Per la Fnsi il rischio occupazione e quello per la sopravvivenza delle testate deriva da una norma, il comma 62 dell’art.2 (ex 53 bis) della legge finanziaria, che sopprime il carattere di diritto soggettivo dei contributi alla editoria: in altre parole da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà il governo... Molta pubblicistica ha raccontato gli scandali legati ai finanziamenti ai giornali e molti ritengono che questi fondi siano uno spreco di denaro, altri gridano addirittura allo scandalo (non possiamo infatti negare le “furberie all’italiana” presenti anche in questo settore), ed è giusto che vi siano opinioni diverse, ma il problema oggi è grave.
I contributi all’editoria stanziati dal governo raggiungono una cifra complessiva di circa 460 milioni di euro. Molti giornali che ricevono questi contributi sono noti: l’Unità, ad esempio, ha ricevuto nel 2007 (anno di riferimento) 6.377.209,80, euro, La Padania, 4.028.363,82. Altri sono meno conosciuti: Mare e Monti, che tuttavia raggiunge una quota di finanziamento molto significativa con 103.344,80 euro. Si passa dunque dai 3mila euro de Il ponte di Firenze ai 7 milioni e mezzo di Libero.
I fondi destinati al sostegno per l’editoria sono da suddividere in contributi indiretti (per la copertura di spese postali, ad esempio) che vanno soprattutto alle grandi testate come la Repubblica e il Sole 24 Ore, e quelli diretti, che invece sono destinati alle testate politiche, di idee, delle minoranze linguistiche e alle cooperative di giornalisti.. Proprio queste ultime, con un colpo di mano di governo e maggioranza, si sono viste cancellare il loro diritto soggettivo. Ma che cos’è il diritto soggettivo? Per dirla in breve: il diritto democratico e di uguaglianza stabilito per legge per poter ricevere i contributi all’editoria. Da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà invece il governo, ma quali saranno i criteri di tale scelta nessuno può dirlo e a quanto pare anche lo stesso governo sembrerebbe non avere le idee chiare. In una intervista il senatore Vincenzo Vita ricordava (oggi, vedi l’articolo di Vita sembrerebbe esserci l’ultima chance): «Il principio del diritto soggettivo stabilisce che le testate abbiano un vera e propria tutela giuridica. I bilanci di questi giornali possono essere programmati dagli amministratori con le banche attraverso fidi e prestiti. Questo principio fu stabilito dalla riforma dell’editoria del 1981 e fu reso più concreto da una legge del 1990. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha confermato che i 200 milioni di euro previsti nelle tabelle della Finanziaria del 2010 – ha proseguito Vita – saranno confermati a fronte dei 500 milioni di euro che sarebbero indispensabili per il fondo a regime. Al di là della promessa di mantenere quella tabella per il 2010, in assenza di un diritto soggettivo qualsiasi altra priorità può sopraggiungere ad un certo punto dell’annata. E siccome le provvidenze vengono date verso la fine dell’anno, si può immaginare come il comma 53 bis previsto dalla Finanziaria, che cancella il diritto soggettivo, metta a repentaglio la vita di questi giornali». Molte testate dunque, su decisione governativa, potrebbero non vedersi riconosciuto il diritto al sostegno, e non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere senza il finanziamento regolare, come stabiliva il diritto soggettivo. Se qualcosa non cambierà, e in tempi brevi, il nostro pluralismo dell’informazione (già viziato da anomalie e conflitti di interessi) non avrà più voci importanti e storiche; per citarne una, il Corriere Mercantile che, tra tutte le testate colpite dai tagli all’editoria è certamente la più antica (1824), e così molte altre, un effetto domino che toccherebbe tutti: lavoratori del settore, giornalisti, poligrafici, redattori, collaboratori, agenzie e così via: tutto cancellato, dall’oggi al domani.
venerdì 2 settembre 2011
Cinema e Lavoro a Sesto S. Giovanni (MI)
Appuntamento dal 15 settembre al 6 ottobre con la VII edizione del Labour Film Festival, la rassegna di cinema e lavoro promossa da Cisl e Acli Lombardia con il Cinema teatro Rondinella di Sesto San Giovanni. La manifestazione, una delle più importanti del suo genere in Italia, quest’anno arricchisce la propria proposta e si fa in tre: Labour.short, Labour.doc e Labour.film. Labour.short, che presenta corti di giovani autori che si cimentano sui temi sociali e del lavoro con brevi filmati per una durata compresa tra i 10 e i 15 minuti. Labour.doc, rassegna del documentario di maggiore impegno creativo e produttivo e, infine, Labour.film, con una selezione dei lungometraggi più significativi che la stagione ha proposto, alcuni più noti, altri meno, ma tutti di sicuro interesse. Tre anche le giornate di proiezione, oltre ai tradizionali appuntamenti di lunedì e giovedì sera, infatti, tutti i mercoledì pomeriggio, dalle 15,15, saranno riproposti alcuni titoli della selezione serale.
La sera si comincia alle 20 con il corto, cui segue il documentario e quindi alla 21,15 il film. L’ingresso per tutte le proiezioni della giornata è di 3,50 euro. Nutrita la presenza di registi: tra gli altri giovedì 22 settembre, Giovanni Calamari presenterà il suo film Debito d’ossigeno e Giovanni Panozzo presenta Anche noi. Tra le pellicole più note si segnalano We want sex, Mammuth e Il sangue verde.
Serata speciale lunedì 19 settembre con il “Tributo a Ermanno Olmi”, attraverso la proiezione del documentario Rupi del vino e quindi de Il posto, pellicola culto del 1961. L’iniziativa si svolge in occasione dei 50 anni dall’uscita del film e dei 150 anni dell’unità d’Italia. Al termine degustazione di prodotti Dop e Igt della Valtellina a cura della Fondazione ProVinea.
Per lo spazio “I mestieri del cinema”, il 3 ottobre presentazione del documentario “Je m’appelle Alberto Morandini” di Daniele Segre e dedicato a uno dei più noti critici cinematografici italiani. Ha annunciato al sua presenza alla serata lo stesso Morandini.
L’intera rassegna si svolge al Cinema Rondinella di Sesto San Giovanni, in via Matteotti 425, con il patrocinio del Servizio per la vita sociale e il lavoro della Diocesi di Milano, dell’assessorato alla Cultura sestese e di Europa Cinemas, e con la collaborazione del Circolo Acli San Clemente, di Lombardia Servizi e di BiblioLavoro.
Aggiornamenti e schede di tutte le pellicole presentate saranno disponibili su www.cinemarondinella.it e nella sezione “cinema e lavoro” del sito della Cisl Lombardia www.lombardia.cisl.it.
La sera si comincia alle 20 con il corto, cui segue il documentario e quindi alla 21,15 il film. L’ingresso per tutte le proiezioni della giornata è di 3,50 euro. Nutrita la presenza di registi: tra gli altri giovedì 22 settembre, Giovanni Calamari presenterà il suo film Debito d’ossigeno e Giovanni Panozzo presenta Anche noi. Tra le pellicole più note si segnalano We want sex, Mammuth e Il sangue verde.
Serata speciale lunedì 19 settembre con il “Tributo a Ermanno Olmi”, attraverso la proiezione del documentario Rupi del vino e quindi de Il posto, pellicola culto del 1961. L’iniziativa si svolge in occasione dei 50 anni dall’uscita del film e dei 150 anni dell’unità d’Italia. Al termine degustazione di prodotti Dop e Igt della Valtellina a cura della Fondazione ProVinea.
Per lo spazio “I mestieri del cinema”, il 3 ottobre presentazione del documentario “Je m’appelle Alberto Morandini” di Daniele Segre e dedicato a uno dei più noti critici cinematografici italiani. Ha annunciato al sua presenza alla serata lo stesso Morandini.
L’intera rassegna si svolge al Cinema Rondinella di Sesto San Giovanni, in via Matteotti 425, con il patrocinio del Servizio per la vita sociale e il lavoro della Diocesi di Milano, dell’assessorato alla Cultura sestese e di Europa Cinemas, e con la collaborazione del Circolo Acli San Clemente, di Lombardia Servizi e di BiblioLavoro.
Aggiornamenti e schede di tutte le pellicole presentate saranno disponibili su www.cinemarondinella.it e nella sezione “cinema e lavoro” del sito della Cisl Lombardia www.lombardia.cisl.it.
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