martedì 29 giugno 2010

Paolo Scaroni e Jeffrey Sachs per lo sviluppo sostenibile in Africa

Paolo Scaroni, l'Amministratore Delegato di Eni, e, Jeffrey Sachs, il Direttore dell'Earth Institute della Columbia University, hanno annunciato un'importante partnership relativa a progetti chiave per la promozione dello sviluppo sostenibile in Africa. L'annuncio è stato fatto oggi in occasione del Global Compact Leaders Summit dell'Onu e alla presenza di Georg Kell, Direttore del Global Compact.

La collaborazione rientra nel Corporate Circle dell'Earth Institute, un programma che coinvolge imprese impegnate nello sviluppo sostenibile in iniziative volte al raggiungimento di obiettivi comuni, cui Eni aderisce in qualità di Strategic Partner. e il Direttore dell'Earth Institute della Columbia University, Jeffrey Sachs, hanno annunciato un'importante partnership relativa a progetti chiave per la promozione dello sviluppo sostenibile in Africa. L'annuncio è stato fatto oggi in occasione del Global Compact Leaders Summit dell'Onu e alla presenza di Georg Kell, Direttore del Global Compact.

(da paolo-scaroni.blogspot.com)

venerdì 25 giugno 2010

Cinque condanne a Roma per truffe alle assicurazioni

La banda della truffa alle assicurazioni che attraverso falsi incidenti lucrava premi e rimborsi. I giudici della IX sezione del tribunale di Roma hanno inflitto 7 anni di reclusione all'ex agente liquidatore della Fondiaria Sai, Giacomo Longo e stabilito una pena a 6 anni e 8 mesi per il carrozziere Ivano Muzzi e 6 anni per il perito Mario Caucci. Tutti e tre gli imputati hanno avuto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Sono 51 le parti offese riconosciute, tra queste anche la Sis Compagnia Assicurazione e la Mediolanum Assicurazioni Spa. Con la sentenza sono state condannate, a 4 anni e 6 mesi ciascuna, le avvocatesse Anna Maria Santoni e Simona Longo. Entrambe hanno avuto 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Alle due aziende truffate sono stati riconosciuti, a titolo di risarcimento 4.280 euro ciascuna, oltre alle spese generali sostenute per la costituzione in giudizio come parte civile. Secondo il capo d'accusa, formulato dal pm Erminio Amelio, all'epoca dei fatti, tra il 2000 e il 2003, l'assegnazione del sinistro all'ispettorato multi compagnie, era gestita manualmente dall'impiegato che imprimeva manualmente alla pratica un determinato numero a secondo dell'ordine di arrivo; ciò rendeva possibile, come in effetti avvenuto, 'incalanamenti' a favore di un pre-determinato liquidatore. E, infatti, in tutti gli oltre 30 sinistri fatti passare per veri ma in realtà mai avvenuti, il liquidatore era sempre Longo. Il quadro del gruppo veniva completato dal perito Caucci, dal carrozziere Muzzi, che era pronto a riciclare i dati anagrafici dei proprietari nonchè le foto delle vetture da lui per una qualche riparazione, ma non per un incidente. I danni erano tutti immaginari, ma sembravano veri. Perché c'erano foto, riscontri del perito e denunce dei proprietari. Lo studio legale compiacente che redigeva lettere di intervento pur non avendo ricevuto alcun incarico dagli ipotetici clienti. Gli avvocati Gaetano Scalise e Stefano Gabbrielli, per le compagnie Mediolanum e Sis, hanno spiegato: "Siamo soddisfatti per la sentenza emessa dai giudici. La repressione del fenomeno delle truffe alle assicurazioni sono da perseguire con forza. E questa storia poi non si sarebbe potuta realizzare se alcuni professionisti, dentro e fuori le compagnie, non si fossero lasciati coinvolgere da chi voleva lucrare in modo illecito".
(da http://assicurazioniebanche.blogspot.com/2010/06/truffe-alle-assicurazioni-cinque.html)

giovedì 24 giugno 2010

Legge bavaglio: il 1 luglio manifestazione nazionale

"L’ultimo grido della moda-bavaglio è quello enunciato dal senatore Centaro a Lilli Gruber: il divieto di pubblicare intercettazioni è un favore fatto ai giornalisti, per incitarli a quelle belle inchieste di una volta, rinunciando al «copia e incolla» giudiziario che li avvilisce professionalmente. Insomma, lo fanno per il nostro bene, come dicevano un tempo i genitori maneschi tirando sberle.".
(da L'Unità: "Bavaglio? un favore ai giornali")

E intanto che ci tocca sentire queste cose possiamo iniziare a prepararci alla manifestazione che si terrà il 1° luglio a Roma. Si tratta di una grande mobilitazione per dire no al disegno di legge Alfano, che ostacola il lavoro di magistrati e giornalisti e rende i cittadini meno sicuri e informati.

Un’iniziativa a difesa della Costituzione, per dare voci ai tanti soggetti e temi che rischiano l’oscuramento.

L’appuntamento è per giovedì 1° luglio alle ore 17.00 a piazza Navona.

Il volantino è qui: http://www.nidil.cgil.it/files/20100701_Volantino_LibertaInfo.pdf

mercoledì 23 giugno 2010

Controllo della temperatura per i dinosauri, grazie all'analisi dei fossili

Da oggi è possibile il controllo della temperatura di mammut e dinosauri. Grazie all’analisi dei fossili, alcuni ricercatori del California Institute of Technology di Pasadena sono riusciti ad evincere la temperatura corporea dei grandi vertebrati estinti.

Il sistema, chiamato “degli isotopi aggregati” (clumped-isotope) e spiegato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), si basa sull'analisi della concentrazione di due isotopi rari - carbonio 13 e ossigeno 18 - che si trovano nella bioapatite, il minerale di cui sono formati denti, ossa e gusci d'uovo.

Questi isotopi pesanti tendono ad aggregarsi tra loro a temperature basse, mentre a temperature maggiori hanno una distribuzione più casuale. Partendo da questa constatazione, il gruppo guidato da John Eiler, docente di geologia al Caltech, ha definito la relazione tra concentrazione e aggregazione degli isotopi e temperatura corporea, rendendo possibile un sistema di conversione. Il margine d'errore, secondo i ricercatori, è al massimo di due gradi centigradi.

La prima fase della ricerca si è svolta su mammiferi e rettili viventi, così da confrontare i risultati ottenuti attraverso la nuova tecnica con le temperature corporee misurate tramite gli strumenti tradizionali. Una volta verificata la rispondenza, i ricercatori sono passati ad analizzare reperti di animali estinti, come un dente di mammut, i fossili di un antenato del rinoceronte risalente a 12 milioni di anni fa e quelli di un animale a sangue freddo della famiglia degli alligatori.

Ora gli studiosi del Caltech hanno cominciato ad applicare il metodo a uova e denti di dinosauro, per determinare una volta per tutte se questi animali erano a sangue freddo o a sangue caldo

Questo nuovo tipo di misurazione geochimica ha il vantaggio di rilevare un’informazione indipendente dall’ambiente in cui questi minerali si sono formati, se non per la temperatura. Ma attenzione: il dato indica non la temperatura media del corpo dell’animale, ma quella della testa nel solo istante in cui gli isotopi si sono depositati.

(da www.testonews.it: "Controllo della temperatura per i dinosauri")

giovedì 17 giugno 2010

Isola dei cassintegrati. Le 5 risposte di Eni

Eni ha creato il sito web isoladeicassintegrati.eni.com per fare chiarezza sulla difficile situazione dei lavoratori cassintegrati della Vinyls, che stanno protestando per la propria difficile situazione sull'Asinara, con una iniziativa a cui hanno dato il nome "L'isola dei cassintegrati", parafrasando il noto programma tv.

(Se non conoscente la vicenda dell'Isola dei cassintegrati, di cui i media hanno parlato molto, potete leggervi un po' di rassegna stampa qui: "Tutte le notizie su: isola dei cassintegrati").

Isola dei Cassintegrati: il sito Eni"La ricerca di una soluzione stabile a questa grave situazione - scrive l'Eni - non può prescindere dalla conoscenza dei fatti che l’hanno generata e di quanto accaduto nei mesi scorsi". Ed è per questo che sul sito viene data risposta alle 5 domande apparse sulle pagine del gruppo Facebook "L'isola dei cassintegrati".

Da queste risposte si chiariscono molti aspetti della videnda di Vinyls e dell'isola dei cassintegrati.

1) Eni non ha avuto alcun ruolo nella cessione di Vinyls all'imprenditore veneto Sartor , che ha rilevato la società dalla casa madre inglese. Vinyls è una società del tutto distinta da Eni.

2) Nell’ottobre 2009 è stato sottoscritto, dai sindacati nazionali e territoriali e con il consenso del Ministero dello Sviluppo Economico, un accordo in virtù del quale Eni, mediante la controllata Polimeri Europa SpA, investirà circa 100 milioni di euro. L’accordo prevede, inoltre, un lavoro sinergico con le istituzioni locali (Comuni, Provincia e Regione Sardegna) per la realizzazione dei progetti di bonifica – per i quali Eni investirà oltre 500 milioni di euro – e di altri progetti che saranno condivisi con gli stakeholders locali per consolidare la presenza di Eni a Porto Torres e salvaguardare l’occupazione.

3) Uno dei tre commissari nominati dal governo era stato ingaggiato a fine anno 2008, prima da Ineos e poi dal gruppo Sartor, in qualità di consulente legale e un altro dei tre Commissari era un dirigente di Ineos, società responsabile della chiusura dei siti produttivi di PVC Porto Torres e Porto Marghera. Eni però non ha nessun ruolo in queste questioni. In base alla legge, i Commissari sono nominati dal Tribunale in conformità alle indicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico.

4) Eni ha sempre rispettato gli accordi di programma sulla chimica in Sardegna e in Veneto che impegnavano Governo, regioni Sardegna e Veneto, Eni ed Ineos con ingenti investimenti. Con la chiusura e cessione di Vinyls da parte della casa madre inglese - tuttora leader europeo nella produzione di PVC - e la successiva fase di Amministrazione Straordinaria, è venuto però a mancare un soggetto essenziale tra i firmatari di tali accordi.

5) Da quando sono stati chiusi gli impianti di produzione italiani non risultano variazioni nel prezzo del PVC e in ognic aso l'andamento dei prezzi del PVC dipende da una serie di fattori non legati alla presenza o meno di una produzione nazionale, come il costo materie prime, l'andamento della domanda o il cambio euro/dollaro.

Per informazioni più approfondite: "Le risposte alle 5 domande apparse sulle pagine del gruppo Facebook L'isola dei cassintegrati"

martedì 15 giugno 2010

Da gennaio chiuse in Italia 180 mila imprese

La crisi economica continua a colpire il sistema imprenditoriale italiano.
Tra gennaio e aprile in Italia hanno cessato la loro attività 177.556 imprese, con un saldo tra avviate e chiuse negativo di oltre 14 mila imprese. La variazione annua delle imprese attive, inoltre, registra una flessione dello 0,4%.

Questo è quanto emerge da un'indagine realizzata dall'ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza. Tiene la Lombardia e sono positive Monza e la Brianza, che registrano un saldo tra iscritte e cessate positivo rispettivamente di 1.140 e 191 imprese, con una variazione annuale delle imprese attive di -0,1% e +0,7%.

(da crisi-finanziaria.blogspot.com: "Nel primo quadrimestre 2010 chiuse in Italia quasi 180 mila imprese")

venerdì 11 giugno 2010

Zapatero: tassa sui redditi più elevati

Il premier socialista spagnolo Zapatero prepara una nuova tassa sui redditi più alti. Il premier spagnolo potrebbe decidere di varare la nuova misura nel giro di due settimane ed entrerebbe in vigore entro la fine dell’anno. Lo afferma la radio Cadenaser, vicina al partito socialista. Secondo l’emittente, la nuova tassa interesserà tutti i contribuenti che, fra proprietà, azioni, redditi e depositi, dichiarano redditi annuali superiori al milione di euro.

Per l’edizione online di El Pais, l’introduzione della nuova imposta sarebbe un gesto di apertura di Zapatero verso le sinistre e i sindacati, dopo che la settimana scorsa il premier – sotto pressione dei partner Ue e dei mercati – ha annunciato un ulteriore giro di vite per accelerare la riduzione del deficit pubblico nel biennio 2010-2011. Le nuove misure, che il consiglio dei ministri deve approvare formalmente questa sera, prevedono fra l’altro una riduzione media del 5% degli stipendi dei funzionari e il congelamento delle pensioni. Saranno introdotti tagli alla spesa sociale e agli investimenti pubblici, che complessivamente devono permettere alla Spagna di risparmiare altri 15 miliardi di euro.

All’inizio dell’anno Zapatero aveva già annunciato tagli alla spesa pubblica per 50 miliardi in tre anni e l’aumento dell’Iva a luglio. L’obiettivo del governo di Madrid è riportare il deficit pubblico, che è arrivato all’11,2% a fine 2009, sotto il 3% imposto da Bruxelles entro il 2013.

(da crisi-finanziaria.blogspot.com: "Crisi economica? Zapatero tassa i redditi più elevati")

mercoledì 9 giugno 2010

Michele Santoro: si rendano pubblici gli stipendi Rai

“A chi e’ appassionato soltanto dei miei guadagni e non di quelli di altri della Rai, dico che e’ giusto che le retribuzioni vengano rese pubbliche e messe in rete”. Lo ha detto Michele Santoro [...] riferendosi cosi’ alle notizie circolate nelle scorse settimane sui contenuti di un possibile accordo tra lui e l’azienda. “I nostri stipendi non sono tutelati dalla privacy, e’ una balla quando vi dicono che non possono essere svelati i compensi, sono invece di interesse pubblico come ha detto anche il garante della privacy, e chiedo a Garimberti, e lo ricordo al ministro Brunetta, di renderli pubblici e cosi’ ne vedremo di belle”. Santoro ha anche detto: “io soldi della Rai non ne ho mai presi se non in una giusta proporzione, e in verita’ neanche tanta, rispetto ai soldi che io e il mio gruppo di lavoro abbiamo portato nelle casse di questa azienda. Ho lasciato Mediaset dove avevo un contratto a tempo indeterminato e dove guadagnavo piu’ del doppio che in Rai, ebbene da 11 anni a questa parte sono rimasto fermo nei compensi”. Infine, “il merito va premiato, va pagato”. (AGI)

martedì 8 giugno 2010

Raduni alcolici a Nantes. Il sindaco dà la colpa a Facebook


Leggo su oneweb20.it (post di Armando Mercuri) che Jean-Marc Ayraul, il sindaco di Nantes, sta prendendo provvedimenti contro il fenomeno del "Facebook Aperitif".

Di cosa si tratta? Un gran numero di persone si incontra su Facebook e si dà appuntamento per grandi aperitivi.

Il 13 maggio, un ventunenne di Nantes è morto sulla strada del ritorno da uno di questi raduni. All’aperitivo partecipavano circa 10.000 persone, 41 delle quali sono state arrestate e 38 ricoverate in ospedale.

Ora il sindaco di Nantes propone delle misure di controllo preventivo, perché questi raduni sono diventati "un problema nazionale". Inoltre, intende organizzare una tavola rotonda con il Ministro degli Interni Brice Hortefeux per discutere sulla questione.
E punta inevitabilmente il dito contro Facebook. Infatti, se si dovesse attuare una misura preventiva, sarà probabile la della chiusura dei gruppi Facebook incriminati.

Ancora una volta, quando si tratta di Web, si confonde il mezzo con il messaggio.
I raduni a base di alcool sono un fenomeno precedente all’arrivo di Facebook e se si vorrà organizzarne, li si organizzerà anche senza l’aiuto del social network!

giovedì 3 giugno 2010

Giornalisti freelance malpagati e ricattati

Articoli pagati 2,50 euro, forfait mensili di 50-100 euro; pezzi mai retribuiti, o pagati dopo un anno; collaborazioni che dopo un certo numero di articoli diventano a titolo gratuito o ricevano compensi drasticamente tagliati.
Sono fra "i dati della vergogna" come li ha definiti il segretario generale del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, emersi dalla ricerca "Smascheriamo gli editori" presentata oggi a Roma.
La raccolta dei dati, che riguarda circa una sessantina di testate, fra cui molte nazionali, da La Repubblica a Libero, da Il Foglio a Il Manifesto, da agenzie come Ansa e Apcom, è stata possibile “grazie a circa 1000 giornalisti freelance, che hanno accettato di rispondere alla nostra richiesta, mandata per email a circa 4000 giornalisti professionisti, di rivelare le condizioni in cui lavorano”.

Iacopino e i politici intervenuti, il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, i senatori Vincenzo Vita (Pd) e Elio Lannutti (Idv), Antonio Borghesi, vice capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera e Silvano Moffa (Pdl), presidente della Commissione lavoro della Camera, hanno stigmatizzato come molti dei pagamenti iniqui vengano da testate che ricevono i contributi statali per l’editoria.
Per questo Lannutti e Moffa si sono detti pronti a lavorare a una proposta di legge "che stabilisca per le testate che ricevono contributi statali un livello obbligatorio di retribuzione adeguata e garanzie minime per i collaboratori".

Fra i casi più emblematici indicati nella ricerca, ci sono quelli de La voce della Romagna che paga un articolo 2 euro e 50 e il Nuovo Corriere di Firenze, che offre ai collaboratori forfait mensili da 50 a 100 euro. Ad entrambe le testate vanno contributi pubblici per oltre 2 milioni e mezzo di euro l’anno.
La Repubblica (che rientra nel contributo al Gruppo L’espresso-La Repubblica di oltre 16 milioni di euro), secondo le testimonianze raccolte, paga 30 euro un articolo di 5000-6000 battute.
Il Messaggero (circa un milione e mezzo di contributi) paga al massimo 27 euro ad articolo.
L’Ansa paga 5 euro per ogni lancio. L’Apcom offre da 4 a 8 euro, ma non paga nulla nel caso in cui l’evento assegnato non si realizzi.
Il Manifesto (oltre 5 milioni di contributi) non avrebbe pagato alcuno degli articoli scritti dal collaboratore interpellato "neanche per le aperture".
Il Sole 24 ore (oltre 19 milioni di contributi l’anno) paga 50 centesimi a riga.
Libero (5 milioni e 451 mila euro di contributi) dà 18 euro anche per un’apertura.

“I dati - dice il Vice Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enrico Paissan - sono parziali ma significativi. Mostrano che quello di giornalista freelance è uno dei lavori più precari e meno retribuito dell’intero Paese.
E’ una categoria sottoposta a ricatto quotidiano”.
(ANSA)

martedì 1 giugno 2010

Sei romeno? RC auto più cara

Riporto la storia di una cittadina di nazionalità romena che si è vista maggiorare la polizza RC Auto di ben 250,00 euro.

"Alla precisa domanda del perché, l’assicuratore avrebbe risposto che è contemplato un “rischio nazionalità”.

Le associazioni degli stranieri in Italia promettono battaglia. La cosa, comunque, non è affatto un caso isolato: basta fare delle verifiche con diverse compagnie di assicurazioni auto per constatare che il cosiddetto rischio nazionalità esiste, eccome.

Dal nord al sud, parecchie compagnie applicano diversi costi in base alla nazionalità, costi maggiorati di un buon 15% se l’assicurato è di nazionalità romena.

Ma le tariffe etniche sono legittime? L’Isvap, che dovrebbe vigilare sulle compagnie assicurative, sollecitata sul problema, preferisce tacere. Le associazioni di consumatori affermano che ogni compagnia ha diritto di applicare le proprie tariffe, depositandole però all’Isvap che, in seguito, dovrebbe disporre autorizzazioni.

La compagnia, comunque, può tariffare in modo diverso, inventandosi una regola interna, in base ad una nazionalità e considerandola a maggiore rischio. Sta al cliente se accettare o meno, oppure rivolgersi ad altre compagnie assicurative.

Dal punto di vista giuridico si può invece facilmente organizzare una battaglia legale, perché il fatto, in Italia, lede molti diritti. Eugen Terteleac, presidente dell’Associazione romeni in Italia, annuncia una battaglia legale contro quella che chiama “una palese diseguaglianza”."
(assicurazioniebanche.blogspot.com)
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