Riposa a mille metri di profondità il relitto della corazzata Roma, a 16 miglia al largo nel Golfo dell'Asinara. Oggi sono iniziati i rilievi in mare per l'identificazione e la catalogazione dei resti e la mappatura completa del sito. La notizia del ritrovamento, diffusa il 28 giugno, ha scatenato la nostalgia di coloro che hanno seguito da vicino e fin dall'inizio la vicenda dell'affondamento, avvenuto nel 1943 all'indomani dell'armistizio. E chissà quanti curiosi avrebbero il desiderio di andare a controllare di persona le operazioni di catalogazione, che andranno avanti fino al 30 settembre a cura dell'ingegner Guido Gay (titolare della società Gaymarine srl che ha trovato il relitto), con la supervisione dello Stato Maggiore della Marina, dell’Istituto Idrografico della Marina, del Comando Militare Marittimo Autonomo in Sardegna, della Capitaneria di Porto di Porto Torres e della Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari.
Ma al sito non ci si può avvicinare: la Capitaneria di porto di Porto Torres ha emanato un'ordinanza, la numero 35/12, che prevede l’interdizione del tratto di mare alla navigazione, al transito, alla sosta, all’ancoraggio, alla pesca e, comunque, a qualsiasi altra attività di superficie o subacquea non direttamente connessa con l’effettuazione dei rilievi in questione; l’obbligo, per le unità in transito, di mantenersi ad una distanza minima di 1 miglio nautico dall’area interessata e, comunque, dalle unità impegnate.
(da Indie Trend)
martedì 10 luglio 2012
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