Ecco a voi "le cose come stanno" sulle lampadine a risparmio energetico, che dal primo settembre, per volere dell'Unione Europea, hanno definitivamente rimpiazzato le vecchie lampadine elettriche a incandescenza.
"1) 2016 addio vecchia lampadina
Da qui sino al 2016 le lampadine ad incandescenza e anche quelle alogene ad alto consumo dovranno scomparire del tutto, dai negozi e, in teoria, dalle case. Per alcune incandescenti il divieto di venderle è dilazionato sino al 2012 ma in ogni caso le sole lampadine da usare sono quelle fluorescenti a risparmio energetico e le alogene ad alta efficienza, già pronte sugli scaffali dei negozi da diverso tempo e quelle a Led (ancora sperimentali).
2) Grande, grandissimo risparmio
Quello sulla bolletta domestica è intorno ai 20 euro l'anno, mentre i risparmi "collettivi" europei in termini di minori emissioni di Co2 dovrebbero aggirarsi intorno ai 10 miliardi euro con un taglio della CO2 di ben 38 milioni di tonnellate non più immesse nell'atmosfera. Il passaggio alle sorgenti luminose ad alto risparmio energetico presenta però qualche piccolo inconveniente da conoscere ed eventualmente da rimediare.
3) Le nuove lampadine danno meno luce
Si, è vero, la luce delle lampadine fluorescenti di qualsiasi tipo non è la stessa intensa e morbida delle incandescenti, ma più fredda e poco adatta per esempio agli effetti "architetturali". Basterà usare le alogene ad alta efficienza per avere splendidi risultati.
4) E meno calore
Si, perché solo il 5% dell'elettricità consumata dalle lampadine a incandescenza diventa luce, il resto si trasforma in calore. Tanto che d'inverno ne bastano 3-4 per alzare la temperatura mentre d'estate causano un piccolo aumento nei consnumi dei condizionatori….In Francia e in Germania invece è già stato messo in bilancio un piccolo aumento dei consumi invernali nel momento in cui tutte le lampadine a incandescenza saranno sostituite con quelle nuove.
5) Contengono mercurio
Si, a differenza delle incandescenti e vanno smaltite con sistemi appositi (niente discariche, niente piattaforme ecologiche comunali). Quando una lampadina fluorescente si spacca il mercurio altamente volatile si diffonde immediatamente nell'ambiente e di conseguenza gli esperti raccomandano di ventilare il locale per circa 30 minuti. E di non toccare con le mani nude i frammenti. E' possibile acquistare lampadine fluorescenti con appositi "rivestimenti" antirottura.
6) E le radiazioni elettromagnetiche?
Sempre meno ma comunque gli esperti consigliano di tenere la fluorescente lontana dalla testa o di sostituirla con l'alogena a risparmio energetico.
7) Non per tutti gli usi
Dove occorre dare una luce direzionale, indirizzata su punti e superfici delimitate, dove occorre un'intensità luminosa elevata, le fluorescenti non sono l'ideale. In cucina sul piano di lavoro e di cottura per esempio occorre un'alogena atta a illuminare i dettagli e gli angoli meno in vista per evitare gli incidenti. In bagno, per operazioni che richiedono precisione e attenzione come la rasatura o il trucco, o per avere una illuminazione gradevole, niente lampadine fluorescenti, nemmeno quelle a luce cosiddetta "calda".
8) Dove vanno bene?
In tutti gli altri ambienti e in particolare nei corridoi, nelle scale, in cantina, in garage…perché possono funzionare continuativamente con minimi consumi; anzi, meno accensioni e spegnimenti hanno più durano e meno consumano. E anche all'esterno ma solo se non sono a rischio rottura o se hanno una schermatura protettiva.
9) Cosa usare dove non arriva l'elettricità?
Si possono applicare apposite strisce elettroluminescenti. Esistono pannelli di questo tipo, sottili, incollabili su pareti, mobili, scale e ovunque sia necessario: diventano vere e proprie sculture luminose.
10) Il futuro è il led
Non subito perché i Led costano ancora molto e non sono adatti per illuminare intensamente un ambiente, una superficie, uno spazio nel senso vero del termine. Nel giro di pochissimi anni però arriverà una versione a Led molto forte e soprattutto davvero "ecologica": niente mercurio, niente radiazioni elettromagnetiche, consumi infinitesimali ed effetti architetturali straordinari."
(da http://sviluppo-sostenibile-italiano.blogspot.com/2010/09/le-10-cose-da-sapere-sulle-lampadine.html)
giovedì 30 settembre 2010
lunedì 27 settembre 2010
Greenwashing: le aziende ambientaliste sono davvero ambientaliste?
Il greenwashing, letteralmente lavaggio verde, è il fenomeno, purtroppo oggi molto diffuso, dell'"ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un'immagine positiva di proprie attività o prodotti o di un'immagine mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi". (definizione di Wikipedia)
I pubblicitari e i responsabili marketing sanno bene che oggi molti consumatori sono attenti alle tematiche ambientali e alla sostenibilità e ne approfittano per "vendersi" con credenziali verdi, spesso truffaldine.
Secondo lo studio Six Sins of Greenwashing, pubblicato da TerraChoice nel 2007, su oltre mille prodotti di uso quotidiano, ben il 99% è risultato colpevole di almeno una delle sei forme di greenwashing individuate.
Per chi volesse sapere di più su questo tema, consiglio i siti:
www.greenwashingindex.com
www.guardian.co.uk/environment/series/greenwash
http://en.wikipedia.org/wiki/Greenwash
www.sourcewatch.org/index.php?title=Greenwashing
http://stopgreenwash.org
I pubblicitari e i responsabili marketing sanno bene che oggi molti consumatori sono attenti alle tematiche ambientali e alla sostenibilità e ne approfittano per "vendersi" con credenziali verdi, spesso truffaldine.
Secondo lo studio Six Sins of Greenwashing, pubblicato da TerraChoice nel 2007, su oltre mille prodotti di uso quotidiano, ben il 99% è risultato colpevole di almeno una delle sei forme di greenwashing individuate.
Per chi volesse sapere di più su questo tema, consiglio i siti:
www.greenwashingindex.com
www.guardian.co.uk/environment/series/greenwash
http://en.wikipedia.org/wiki/Greenwash
www.sourcewatch.org/index.php?title=Greenwashing
http://stopgreenwash.org
venerdì 24 settembre 2010
Pubblicità Sisley: ingiunzione per la ragazza con il cetriolo in mano
La campagna Sisley - Let it flow con la ragazza con il cetriolo in mano o in bocca presente su tutti i media pubblicitai, ha incontrato l'opposizione di gran parte del pubblico feminile, tanto da scatenare i reclami. Letizia Ciancio di Corrente Rosa e Pari o dipare hai inviato una protesta alla Iap riferendo nella sua lettera brevemente il perché quelle immagini sembrassero offensive per la dignità femminile:
"Normalmente una donna che gira per il mercato non vede in ogni cetriolo che compra l'immagine di un fallo da afferrare con desiderio... e che l'idea che ogni donna che viene raffigurata abbia in mente sempre la stessa cosa, da quando lecca un gelato a quando fa la spesa... fosse oltre che offensivo piuttosto deprimente".
Ebbene. il 22 ottobre l'ingiunzione alla Benetton per la campagna Sisley è stata accettata.
"Normalmente una donna che gira per il mercato non vede in ogni cetriolo che compra l'immagine di un fallo da afferrare con desiderio... e che l'idea che ogni donna che viene raffigurata abbia in mente sempre la stessa cosa, da quando lecca un gelato a quando fa la spesa... fosse oltre che offensivo piuttosto deprimente".
Ebbene. il 22 ottobre l'ingiunzione alla Benetton per la campagna Sisley è stata accettata.
giovedì 9 settembre 2010
Giornalista rapito, manda l'sos via Twitter
Kosuke Tsuneoka, inviato giapponese in Afganistan e tenuto prigioniero da terroristi, sarebbe riuscito a comunicare la sua sorte e il fatto che fosse vivo via Twitter.
Dopo cinque mesi in cui è stato tenuto prigioniero da membri del gruppo Hizb-e-Islami, la vicenda ha assunto connotati intricati: un secondino sprovveduto avrebbe mostrato al prigioniero il suo Nokia N70 e, non capace di utilizzarne la connessione Internet, avrebbe chiesto aiuto al giapponese.
Tsuneoka a quel punto, approfittando dell'inaspettato mezzo di comunicazione, avrebbe spiegato il funzionamento della connessione e suggerito l'utilizzo di Twitter come mezzo per rintracciare altri giornalisti: nel frattempo, però, ne approfittava per accedere al suo account Twitter e tramite di esso comunicare la propria postazione e lanciare l'SOS.
"Sono ancora vivo, ma in prigione" e "Mi trovo a Kunduz. Nella prigione del comandante Lativ", i due cinguettii. Il fatto che fossero scritti in inglese e che non provenissero dal consueto client utilizzato dal giornalista nelle ore successive alla loro comparsa hanno subito attirato l'attenzione e i dubbi dei suoi follower.
Qualche giorno dopo, si pensa senza alcun collegamento con i cinguettii, le porte di uscita dalla sua prigionia gli sono state aperte per la seconda volta: già nel 2001, in Georgia, era stato rapito. A salvarlo da una fine peggiore, forse il fatto che nel 2000 si sia convertito all'Islam: nessun riscatto sarebbe d'altraparte stato pagato secondo quanto riferito dal Governo giapponese.
(da Punto-informatico, Claudio Tamburrino)
Dopo cinque mesi in cui è stato tenuto prigioniero da membri del gruppo Hizb-e-Islami, la vicenda ha assunto connotati intricati: un secondino sprovveduto avrebbe mostrato al prigioniero il suo Nokia N70 e, non capace di utilizzarne la connessione Internet, avrebbe chiesto aiuto al giapponese.
Tsuneoka a quel punto, approfittando dell'inaspettato mezzo di comunicazione, avrebbe spiegato il funzionamento della connessione e suggerito l'utilizzo di Twitter come mezzo per rintracciare altri giornalisti: nel frattempo, però, ne approfittava per accedere al suo account Twitter e tramite di esso comunicare la propria postazione e lanciare l'SOS.
"Sono ancora vivo, ma in prigione" e "Mi trovo a Kunduz. Nella prigione del comandante Lativ", i due cinguettii. Il fatto che fossero scritti in inglese e che non provenissero dal consueto client utilizzato dal giornalista nelle ore successive alla loro comparsa hanno subito attirato l'attenzione e i dubbi dei suoi follower.
Qualche giorno dopo, si pensa senza alcun collegamento con i cinguettii, le porte di uscita dalla sua prigionia gli sono state aperte per la seconda volta: già nel 2001, in Georgia, era stato rapito. A salvarlo da una fine peggiore, forse il fatto che nel 2000 si sia convertito all'Islam: nessun riscatto sarebbe d'altraparte stato pagato secondo quanto riferito dal Governo giapponese.
(da Punto-informatico, Claudio Tamburrino)
giovedì 2 settembre 2010
Solidarietà interattiva
Volentieri segnalo questo interessante progetto di solidarietà:
Wind, in occasione dei suoi primi dieci anni, ha dato il via al progetto di solidarietà interattiva 10decimi - metti a fuoco al solidarietà, per aiutare i bambini nel mondo,
Con 10decimi é possibile seguire quotidianamente, attraverso un sito web dedicato, la realizzazione del progetto solidale che si è deciso di sostenere con una donazione e di interagire direttamente con i volontari sul campo.
Come funziona?
Wind mette a disposizione delle associazioni no profit tre numerazioni telefoniche (46222, 46211, 46200) a cui i clienti della compagnia telefonica possono inviare messaggi del valore di 1 euro.
È anche possibile effettuare donazioni tramite il conto corrente numero 1000 9731 di Banca Prossima (Coordinata IBAN IT76 F033 5901 6001 0000 0009 731), carta di credito e ricariche Wind on line all’indirizzo web www.wind.it.
I clienti Wind che effettuano le donazioni diventano veri e propri partner dell’iniziativa e
possono concretamente seguirne l’evoluzione sul sito internet www.10decimi.org attraverso fotografie, filmati, storie, continuamente aggiornate, che le associazioni pubblicano grazie al supporto tecnologico di Wind.
Per fare conoscere l’iniziativa, Wind ha inoltre sviluppato, grazie a Engitel, l'applicazione iPhone Test 10decimi, che, giocando con il nome del progetto di solidarietà, dà la possibilità di testare la vista e verificare la presenza o meno dei difetti più comuni.
Si può quindi dare una mano a questo progetto in vari modi:
1) con una donazione
2) mandando un sms a uno dei numero dedicati
3) facendo conoscere l'iniziativa (parlandone , scrivendone o scaricando e facendo girare l'app per I-Phone)
Wind, in occasione dei suoi primi dieci anni, ha dato il via al progetto di solidarietà interattiva 10decimi - metti a fuoco al solidarietà, per aiutare i bambini nel mondo,
Con 10decimi é possibile seguire quotidianamente, attraverso un sito web dedicato, la realizzazione del progetto solidale che si è deciso di sostenere con una donazione e di interagire direttamente con i volontari sul campo.
Come funziona?
Wind mette a disposizione delle associazioni no profit tre numerazioni telefoniche (46222, 46211, 46200) a cui i clienti della compagnia telefonica possono inviare messaggi del valore di 1 euro.
È anche possibile effettuare donazioni tramite il conto corrente numero 1000 9731 di Banca Prossima (Coordinata IBAN IT76 F033 5901 6001 0000 0009 731), carta di credito e ricariche Wind on line all’indirizzo web www.wind.it.
I clienti Wind che effettuano le donazioni diventano veri e propri partner dell’iniziativa e
possono concretamente seguirne l’evoluzione sul sito internet www.10decimi.org attraverso fotografie, filmati, storie, continuamente aggiornate, che le associazioni pubblicano grazie al supporto tecnologico di Wind.
Per fare conoscere l’iniziativa, Wind ha inoltre sviluppato, grazie a Engitel, l'applicazione iPhone Test 10decimi, che, giocando con il nome del progetto di solidarietà, dà la possibilità di testare la vista e verificare la presenza o meno dei difetti più comuni.
Si può quindi dare una mano a questo progetto in vari modi:
1) con una donazione
2) mandando un sms a uno dei numero dedicati
3) facendo conoscere l'iniziativa (parlandone , scrivendone o scaricando e facendo girare l'app per I-Phone)
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