Il 7 e l’8 ottobre 2011, a Firenze, l’Ordine nazionale dei giornalisti ha indetto la manifestazione "Giornalisti e giornalismi – Libera stampa liberi tutti" per ridare “una nuova dignità alla professione, contro lo sfruttamento e per un’informazione di qualità”, come è stato annunciarlo dal presidente dell’Ordine, Enzo Iacopino, durante la presentazione del programma. Al termine della due giorni, realizzata in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa, Associazione Stampa Toscana e Ordine Regionale dei Giornalisti della Toscana, è stata stilata una carta deontologica sui diritti dei giornalisti precari. Tutti i giornalisti presenti alla rassegna hanno contribuito attivamente alla stesura della "Carta di Firenze" e lo stesso Iacopino ha affermato che “potranno darci gli strumenti per aprire provvedimenti disciplinari nei confronti dei direttori, capiredattori, capi servizio, e di chiunque si presterà a fare da caporale, cioé a chiedere pezzi che consapevolmente vengono pagati 2 euro o anche meno”. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto alla manifestazione, mostrandosi solidale nei confronti di queste categorie. Napolitano, infatti, ha aperto così il suo messaggio: “Vorrei esprimere il vivo apprezzamento per la decisione dell’Ordine dei giornalisti di essere vicino agli ultimi della professione. Già all’inizio dell’anno, - prosegue - in occasione della giornata dell’informazione al Quirinale, ho avuto modo di richiamare l’attenzione delle istituzioni sui problemi e sui motivi di preoccupazione che travagliano la delicata professione giornalistica, indicando proprio il malessere e l’assillo del precariato tra i punti più critici. Rinnovo con convinzione l’auspicio che tutte le parti in causa concorrano alla salvaguardia e alla valorizzazione di quel capitale umano, con le sue risorse di creatività e d’innovazione, costituito da tanti giovani, e ormai anche non più tanto giovani, che quotidianamente operano in una realtà globale percorsa da forti tensioni e intensi cambiamenti. Abbiamo il dovere di credere nel loro futuro, e impegnarci perchè anche i giovani professionisti dell’informazione possano contribuire a sviluppare il rapporto con le istituzioni nel segno della comune responsabilità verso i principi costituzionali di libertà e di pluralismo”. La Carta, redatta al termine della rassegna, si impegna a chiarire alcuni punti in merito a: lo sfruttamento e la precarietà, favorendo quelle condizioni tese ad assicurare un futuro professionale e personale ai tanti giornalisti oggi privi di tutele e garantire nel contempo un futuro alla buona e corretta informazione nel nostro paese; i percorsi di regolarizzazione ed avviamento verso contratti a tempo indeterminato ed equi, affinché si realizzino le condizioni per promuovere le evoluzioni di carriera e le progressioni professionali; i trattamenti minimi contrattuali (stipendio e indennità di contingenza); le professionalità già esistenti, attingendo dalle liste di disoccupazione e verificando l’attuazione dei limiti previsti per l’impiego di stagisti o tirocinanti; il percorso di adesione alle casse previdenziali e di mutua assistenza e previdenza complementare della categoria, in modo da garantire le necessarie tutele sociali ed economiche anche a chi non é inquadrato come lavoratore dipendente.
(da Prima Comunciazione)
mercoledì 9 novembre 2011
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