L’ Italia sarebbe ferma a 50 anni fa e questo sarebbe causa di una perdita di 142 mld di Pil negli ultimi 10 anni. 50 miliardi è, invece, la perdita di ricchezza nel solo 2010 dovuta al divario infrastrutturale tra le diverse aree del nostro Paese. La velocità media all’interno dei maggiori centri urbani è di appena 15 km/h per scendere addirittura a 7-8 km/h nelle ore di punta, praticamente la stessa esistente a fine Settecento.
E’ stato presentato nel corso del convegno di Confcommercio “Sciogliere i nodi per competere” sul tema delle infrastrutture e dei trasporti, un Libro Bianco che mostra una fotografia amara riguardo lo stato di salute e i ritardi delle infrastrutture, della logistica e dei sistemi di trasporto italiani.
I dati sono allarmanti: il gap infrastrutturale rispetto alla Germania, negli ultimi 10 anni, ha fatto perdere all’Italia 142 miliardi di Pil. Ad oggi risultano ancora incompiute ben 27 opere infrastrutturali, alcune risalenti addirittura a 50 anni fa, per un valore di 31 miliardi di euro. Per quanto riguarda le infrastrutture strategiche, il cui valore si aggira intorno ai 367 miliardi – solo il 9,3% delle opere sono state terminate e il 60% risulta ancora in fase di progettazione.
Dal Libro Bianco emergono mancanze anche sul fronte delle risorse destinate agli investimenti in infrastrutture: dal 1990 si è speso il 35% in meno, -34% nel biennio 2009-2011 e 18 miliardi sono stati tagliati per il triennio 2012-2014.
Non deve stupire quindi se la rete autostradale Italiana negli ultimi 20 anni è cresciuta dieci volte meno di quella francese e se l’estensione della rete ferroviaria italiana (923 km) è inferiore a quella tedesca (1.285 km) e meno della metà di quella francese (1.896 km) e spagnola (2.056 km). La congestione delle nostre città è sotto gli occhi di tutti da tempo, soprattutto parlando dei centri più grandi come Milano, Roma e Napoli. La velocità media all’interno dei maggiori centri urbani è di appena 15 km/h, e scende a 7-8 km/h nelle ore di punta, praticamente la stessa di fine ‘700 quando ancora le auto non c’erano e le carrozze la facevano da padrone.
Nel corso del convegno è stato presentato il Manifesto di Confcommercio contenente le proposte e le priorità di intervento nel settore dei trasporti per creare le condizioni di sviluppo necessarie al Paese per tornare a crescere. Tra queste: politiche per l’evoluzione logistica dell’autotrasporto, realizzazione di un Patto per la mobilità urbana, maggiore efficienza del sistema portuale, razionalizzazione del trasporto aereo e piena liberalizzazione del trasporto ferroviario.
giovedì 17 maggio 2012
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