Il Consiglio comunale di Milano ha approvato all’unanimità con 34 voti a favore una mozione (primo firmatario Raffaele Grassi, Idv) per dedicare una via o una piazza di Milano alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, "come segno di gratitudine nei confronti dei due magistrati" uccisi dalla mafia insieme alle loro scorte il 23 maggio e il 19 luglio del 1992.
"Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – si legge nella mozione – sono stati d'esempio per tanti giovani magistrati, e il loro impegno in prima linea contro la mafia ha insegnato l'amore per la legalità a più generazioni".
mercoledì 30 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
I bambini progettano la città
Al "G...Come Giocare!", CityLife, partner del Salone, ha organizza il laboratorio per bambini “CityPlay. Costruisci la tua città”.
Nel laboratorio i bambini si sono divertiti a realizzare una città, un quartiere o anche solo un palazzo in cui sarebbe piaciuto loro vivere, utilizzando moduli costruttivi contemporanei e in armonia con la natura.
Lo stand CityLife ha ospitato diverse aree gioco diversificate per età e per tipo di blocchi di costruzioni utilizzati.
Come piccoli architetti i bambini hanno potuto disporre gli alberi, progettare palazzi, case, scuole, musei, negozi, strade, piste ciclabili e tutte le strutture per creare città belle e confortevoli.
Per maggiori informazioni >>
Nel laboratorio i bambini si sono divertiti a realizzare una città, un quartiere o anche solo un palazzo in cui sarebbe piaciuto loro vivere, utilizzando moduli costruttivi contemporanei e in armonia con la natura.
Lo stand CityLife ha ospitato diverse aree gioco diversificate per età e per tipo di blocchi di costruzioni utilizzati.
Come piccoli architetti i bambini hanno potuto disporre gli alberi, progettare palazzi, case, scuole, musei, negozi, strade, piste ciclabili e tutte le strutture per creare città belle e confortevoli.
Per maggiori informazioni >>
giovedì 10 novembre 2011
Laboratorio working age - Le diverse età al lavoro: generazione Y, over 50 e dialogo intergenerazionale
"Le diverse età al lavoro: generazione Y, over 50 e dialogo intergenerazionale - Le proposte delle imprese per includere e valorizzare le diverse fasce di età nel mondo del lavoro" è il titolo dell'incontro di presentazione dei risultati del Laboratorio working age in programma giovedì 10 novembre alle 9,30, nella sede di Accenture in via Quadrio 17, a Milano.Partito nel mese di gennaio 2010, il Laboratorio working age promosso da Fondazione Sodalitas insieme ad Accenture, Banca Popolare di Milano, IBM, Kraft Foods, L'Oreal, Randstad, Telecom Italia, Vodafone Italia ha affrontato in maniera condivisa la valorizzazione della diversità sul luogo di lavoro, approfondendo temi come la gestione della Generation Y (i giovani nati negli anni 80), degli over 50 ed il dialogo intergenerazionale.
Nel corso del convegno saranno raccontate le esperienze sviluppate dalle otto imprese partecipanti e verrà presentato il portale web del Laboratorio working age su cui i dati saranno online.
Nel corso del convegno saranno raccontate le esperienze sviluppate dalle otto imprese partecipanti e verrà presentato il portale web del Laboratorio working age su cui i dati saranno online.
mercoledì 9 novembre 2011
Milano: visita guidata al quartiere del futuro
Il Touring Club organizza una seconda visita guidata nel quartiere che è stato la Fiera di Milano. Dopo il grande successo della prima edizione dell'iniziativa, ecco la replica per chi non è risucito ancora a visitare CityLife
La guida sarà Christian Citterio, Storico dell'Arte
La visita costa 12 euro, 9 per i soci TCI.
Per informazioni e rpenotazioni, telefono 02.8526820.
Per saperne di più >>
La guida sarà Christian Citterio, Storico dell'Arte
La visita costa 12 euro, 9 per i soci TCI.
Per informazioni e rpenotazioni, telefono 02.8526820.
Per saperne di più >>
La Carta di Firenze per i diritti dei giornalisti precari
Il 7 e l’8 ottobre 2011, a Firenze, l’Ordine nazionale dei giornalisti ha indetto la manifestazione "Giornalisti e giornalismi – Libera stampa liberi tutti" per ridare “una nuova dignità alla professione, contro lo sfruttamento e per un’informazione di qualità”, come è stato annunciarlo dal presidente dell’Ordine, Enzo Iacopino, durante la presentazione del programma. Al termine della due giorni, realizzata in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa, Associazione Stampa Toscana e Ordine Regionale dei Giornalisti della Toscana, è stata stilata una carta deontologica sui diritti dei giornalisti precari. Tutti i giornalisti presenti alla rassegna hanno contribuito attivamente alla stesura della "Carta di Firenze" e lo stesso Iacopino ha affermato che “potranno darci gli strumenti per aprire provvedimenti disciplinari nei confronti dei direttori, capiredattori, capi servizio, e di chiunque si presterà a fare da caporale, cioé a chiedere pezzi che consapevolmente vengono pagati 2 euro o anche meno”. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto alla manifestazione, mostrandosi solidale nei confronti di queste categorie. Napolitano, infatti, ha aperto così il suo messaggio: “Vorrei esprimere il vivo apprezzamento per la decisione dell’Ordine dei giornalisti di essere vicino agli ultimi della professione. Già all’inizio dell’anno, - prosegue - in occasione della giornata dell’informazione al Quirinale, ho avuto modo di richiamare l’attenzione delle istituzioni sui problemi e sui motivi di preoccupazione che travagliano la delicata professione giornalistica, indicando proprio il malessere e l’assillo del precariato tra i punti più critici. Rinnovo con convinzione l’auspicio che tutte le parti in causa concorrano alla salvaguardia e alla valorizzazione di quel capitale umano, con le sue risorse di creatività e d’innovazione, costituito da tanti giovani, e ormai anche non più tanto giovani, che quotidianamente operano in una realtà globale percorsa da forti tensioni e intensi cambiamenti. Abbiamo il dovere di credere nel loro futuro, e impegnarci perchè anche i giovani professionisti dell’informazione possano contribuire a sviluppare il rapporto con le istituzioni nel segno della comune responsabilità verso i principi costituzionali di libertà e di pluralismo”. La Carta, redatta al termine della rassegna, si impegna a chiarire alcuni punti in merito a: lo sfruttamento e la precarietà, favorendo quelle condizioni tese ad assicurare un futuro professionale e personale ai tanti giornalisti oggi privi di tutele e garantire nel contempo un futuro alla buona e corretta informazione nel nostro paese; i percorsi di regolarizzazione ed avviamento verso contratti a tempo indeterminato ed equi, affinché si realizzino le condizioni per promuovere le evoluzioni di carriera e le progressioni professionali; i trattamenti minimi contrattuali (stipendio e indennità di contingenza); le professionalità già esistenti, attingendo dalle liste di disoccupazione e verificando l’attuazione dei limiti previsti per l’impiego di stagisti o tirocinanti; il percorso di adesione alle casse previdenziali e di mutua assistenza e previdenza complementare della categoria, in modo da garantire le necessarie tutele sociali ed economiche anche a chi non é inquadrato come lavoratore dipendente.
(da Prima Comunciazione)
(da Prima Comunciazione)
venerdì 4 novembre 2011
Il segreto per una bistecca perfetta
Qual è il segreto per preparare una fiorentina perfetta?
Guarda il video "Come cuocere una bistecca perfetta" >>
- Usare carne di qualità,
- Lasciarla tre ore fuori dal frigo prima di cucinarla,
- Insaporirla con solo sale,
- Controllare i tempi di cottura
- Controllare la temperatura con un termometro per alimenti.
Guarda il video "Come cuocere una bistecca perfetta" >>
martedì 4 ottobre 2011
In arrivo il terzo polmone verde di Milano. Sarà pronto per il 2015
E' stata appena inaugurata a Milano la prima parte dell'intervento di verde pubblico realizzato da CityLife. Il parco sarà completato entro l'Expo 2015 e sarà il terzo parco di Milano per dimensioni.
"Un parterre da oltre 4mila metri quadri di arbusti con 22 nuovi platani e una superficie di intervento da 10.740 metri quadri lungo i viali Belisario, Ezio, Cassiodoro e Berengario. Questa mattina l'assessore alla Mobilità e ambiente Pierfrancesco Maran ha inaugurato la prima fase dell'intervento di verde pubblico realizzato da CityLife. Un intervento che entro il 2015 dovrebbe regalare a Milano il terzo polmone verde dopo parco Sempione e i giardini Montanelli. Un parco da 168mila metri quadri e 16 milioni di investimento privato".
"Sono molto contento di presentare questa prima parte di riqualificazione." - ha dichiarato Pierfrancesco Maran - "Il verde e l'impatto zero devono essere la regola degli interventi urbanistici come quello di Citylife. Un intervento che consegnerà in quattro alla città il suo terzo parco per dimensione e nel quale abbiamo chiesto di poter inserire un parco giochi che sia fruibile anche dai bambini disabili". "Questo è il primo passo di una riqualificazione importante per Milano e vi abbiamo investito circa un milione di euro. La riqualificazione comprende anche un parcheggio da 1.800 metri quadri. Il parco sarà realizzato entro il 2015 da Gustafson Porter, vincitore del bando internazionale che abbiamo lanciato, e sarà una sintesi del paesaggio regionale. Pianteremo 2mila nuovi alberi che assorbiranno oltre 40mila chili all'anno di Co2 e inoltre il quartiere Citylife sarà a impatto zero grazie al teleriscaldamentio, all'utilizzo di acqua di falda, di pannelli fotovoltaici e al ricircolo dell'acqua per l'irrigazione", ha aggiunto Roberto Russo, responsabile dei rapporti con la pubblica amministrazione di Citylife.
(fonte: Cinquegiorni.it)
"Un parterre da oltre 4mila metri quadri di arbusti con 22 nuovi platani e una superficie di intervento da 10.740 metri quadri lungo i viali Belisario, Ezio, Cassiodoro e Berengario. Questa mattina l'assessore alla Mobilità e ambiente Pierfrancesco Maran ha inaugurato la prima fase dell'intervento di verde pubblico realizzato da CityLife. Un intervento che entro il 2015 dovrebbe regalare a Milano il terzo polmone verde dopo parco Sempione e i giardini Montanelli. Un parco da 168mila metri quadri e 16 milioni di investimento privato".
"Sono molto contento di presentare questa prima parte di riqualificazione." - ha dichiarato Pierfrancesco Maran - "Il verde e l'impatto zero devono essere la regola degli interventi urbanistici come quello di Citylife. Un intervento che consegnerà in quattro alla città il suo terzo parco per dimensione e nel quale abbiamo chiesto di poter inserire un parco giochi che sia fruibile anche dai bambini disabili". "Questo è il primo passo di una riqualificazione importante per Milano e vi abbiamo investito circa un milione di euro. La riqualificazione comprende anche un parcheggio da 1.800 metri quadri. Il parco sarà realizzato entro il 2015 da Gustafson Porter, vincitore del bando internazionale che abbiamo lanciato, e sarà una sintesi del paesaggio regionale. Pianteremo 2mila nuovi alberi che assorbiranno oltre 40mila chili all'anno di Co2 e inoltre il quartiere Citylife sarà a impatto zero grazie al teleriscaldamentio, all'utilizzo di acqua di falda, di pannelli fotovoltaici e al ricircolo dell'acqua per l'irrigazione", ha aggiunto Roberto Russo, responsabile dei rapporti con la pubblica amministrazione di Citylife.
(fonte: Cinquegiorni.it)
lunedì 19 settembre 2011
Siglata alleanza internazionale contro i tumori dei bambini
I pediatri oncologi italiani siglano il nuovo protocollo internazionale della leucemia linfoblastica acuta dell’età pediatrica. «Italia, Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Israele, Australia e Nuova Zelanda – spiega Fulvio Porta, presidente dell’Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica (Aieop) - si alleano per la guarigione dei bambini leucemici con un identico protocollo di terapia. Verranno in tal modo applicate le più recenti acquisizioni derivate dalla ricerca condotta sia in Italia sia nella comunità scientifica internazionale».
Questa neoplasia rappresenta il 30% di tutti i tumori dei bambini e l’80% delle leucemie. Il picco di incidenza si registra nei bambini di 4 anni e nelle bambine di 2 anni; quasi i due terzi dei casi riguardano piccoli tra i 2 e 6 anni.
«Per la difficoltà e complessità della valutazione diagnostica e prognostica – conclude Porta - la scelta di protocolli di trattamento uniformi è particolarmente importante. Anche se la malattia è in aumento, oggi oltre l’80% dei piccoli raggiunge la guarigione».
Il nuovo programma, che tratterà 1.000 nuovi casi all’anno (350 in Italia), offre nuove speranze ai bambini leucemici di essere curati con la miglior terapia attualmente disponibile. In particolare, a tutti i bambini colpiti da leucemia linfoblastica acuta trattati nei centri italiani dell’Aieop verrà offerta una diagnosi centralizzata e lo studio della cosiddetta malattia residua minima (valutazione di una cellula leucemica su 10.000 globuli bianchi).
Per maggiori informazioni: http://www.10decimi.org/forum/yaf_postst69_Alleanza-internazionale-contro-i-tumori-dei-bambini.aspx
Questa neoplasia rappresenta il 30% di tutti i tumori dei bambini e l’80% delle leucemie. Il picco di incidenza si registra nei bambini di 4 anni e nelle bambine di 2 anni; quasi i due terzi dei casi riguardano piccoli tra i 2 e 6 anni.
«Per la difficoltà e complessità della valutazione diagnostica e prognostica – conclude Porta - la scelta di protocolli di trattamento uniformi è particolarmente importante. Anche se la malattia è in aumento, oggi oltre l’80% dei piccoli raggiunge la guarigione».
Il nuovo programma, che tratterà 1.000 nuovi casi all’anno (350 in Italia), offre nuove speranze ai bambini leucemici di essere curati con la miglior terapia attualmente disponibile. In particolare, a tutti i bambini colpiti da leucemia linfoblastica acuta trattati nei centri italiani dell’Aieop verrà offerta una diagnosi centralizzata e lo studio della cosiddetta malattia residua minima (valutazione di una cellula leucemica su 10.000 globuli bianchi).
Per maggiori informazioni: http://www.10decimi.org/forum/yaf_postst69_Alleanza-internazionale-contro-i-tumori-dei-bambini.aspx
giovedì 15 settembre 2011
Palazzo delle Scintille: un riferimento per bambini e famiglie a Milano
Muba, il Museo dei banbini di Milano, collabora con CityLife alla realizzazione del Palazzo delle Scintille, il più grande centro culturale per i bambini in Europa, che sorgerà nel capoluogo lombardo, che costituirà il polo di riferimento per le migliori iniziative culturali per bambini..
Il Palazzo delle Scintille è una struttura che verrà ricavata dal recupero del Padiglione 3 della Fiera di Milano (ex Palazzetto dello Sport), di cui saranno mantenute le parti architettoniche più significative. Il progetto è nato dall'esigenza, particolarmente sentita tra gli stessi cittadini milanesi, di dare spazi e opportunità a bambini e giovani sotto i 18 anni.
Il Palazzo delle Scintille nasce dall'esperienza della Fondazione MUBA e dal confronto con le migliori realizzazioni in Italia e all'estero nel campo dell'educazione non formale.
Nel Palazzo saranno ospitate attività educative che privilegiano l'apprendimento attraverso il gioco e l'esperienza diretta e che in un ambiente particolarmente stimolante promuovono la curiosità e la creatività. All'interno del Palazzo saranno facilmente accessibili ai bambini e alle famiglie del territorio mostre-gioco (realizzate ed ideate come nella tradizione di MUBA), uno spazio dedicato all'educazione interculturale (con mostra e laboratori), aule attrezzate per laboratori creativi che utilizzeranno suoni, immagini e materiali, un auditorium e una biblioteca per bambini e ragazzi.
Veramente una bella notizia epr i genitori e i bambini di Milano!
Leggi più informazioni sul Palazzo delle Scintille di Milano >>
martedì 13 settembre 2011
Microonde contro i tumori: a Roma primo intervento al mondo su un bambino
Primo caso al mondo, un bimbo di appena un anno con una voluminosa lesione del torace è stato trattato con la termoablazione con microonde, una tecnica mini-invasiva adottata per la prima volta su minori dall’équipe di esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Estremamente adatta, grazie alla ridotta invasività, per la cura di molti tumori solidi benigni o maligni in pazienti in età pediatrica, la termoablazione con microonde – sfruttando i diversi principi fisici della trasmissione di calore tramite un elettrodo sottile come un ago - consiste letteralmente nel riscaldare i tessuti bersaglio fino a portarli alla “morte”, salvaguardando contemporaneamente i tessuti sani e gli organi circostanti.
Un significativo passo in avanti rispetto ad altri metodi più diffusi come la termoablazione mediante radiofrequenze, che, pur applicata con successo da tempo nel trattamento di tumori al fegato, ai polmoni e alle ossa, comporta - soprattutto nei più piccoli - il rischio di ustioni di varia gravità.
La tecnica innovativa della termoablazione con microonde, alla scarsissima invasività e all’elevata efficacia terapeutica anche per lesioni di oltre 5 cm di diametro, abbina invece l’assenza di complicanze legate agli effetti fisici della corrente, portando i piccoli pazienti alla guarigione e risparmiando loro interventi chirurgici demolitivi e successivi problemi funzionali e di tipo estetico.
I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù stanno già lavorando su questa tecnica all’avanguardia per svilupparla ulteriormente e per renderla sempre più a misura di bambino, nell’ottica dell’eccellenza delle cure nel rispetto dei più piccoli e dell’esigenza primaria di sottoporli agli interventi diagnostico-terapeutici meno invasivi e dolorosi.
“Anche in età pediatrica – evidenzia Piergiorgio Falappa, responsabile della Radiologia Vascolare ed Interventistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - la radiologia interventistica con le sue varie applicazioni (termo ablazioni guidate) sta dimostrando fattibilità ed efficacia terapeutica di metodiche già sperimentate nell’adulto ed usate per la terapie di lesioni e forme tumorali caratteristiche di questo primo periodo della vita”.
“La termo ablazione con microonde – sottolinea Alessandro Inserra, responsabile della Chirurgia Generale e Toracica del Bambino Gesù - aggiunge così un importante risorsa terapeutica in situazioni in cui risultano non efficaci o non utilizzabili soluzioni cliniche o chirurgiche tradizionali. Questo si rivela ancor più utile nel contesto pediatrico incrementando le armi nelle mani delle equipe multidisciplinari che quotidianamente all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù affrontano casi di estrema complessità con l’obiettivo di guarire i bambini e i ragazzi con i metodi meno invasivi. Nel caso specifico, infatti, l’alternativa terapeutica all’uso delle microonde sarebbe stata una chirurgia mutilante”.
Per saperne di più: http://www.10decimi.org/forum/yaf_postsm217_La-ricerca-scientifica-avanza-per-curare-meglio-il-cancro-infantile.aspx#post217
Estremamente adatta, grazie alla ridotta invasività, per la cura di molti tumori solidi benigni o maligni in pazienti in età pediatrica, la termoablazione con microonde – sfruttando i diversi principi fisici della trasmissione di calore tramite un elettrodo sottile come un ago - consiste letteralmente nel riscaldare i tessuti bersaglio fino a portarli alla “morte”, salvaguardando contemporaneamente i tessuti sani e gli organi circostanti.
Un significativo passo in avanti rispetto ad altri metodi più diffusi come la termoablazione mediante radiofrequenze, che, pur applicata con successo da tempo nel trattamento di tumori al fegato, ai polmoni e alle ossa, comporta - soprattutto nei più piccoli - il rischio di ustioni di varia gravità.
La tecnica innovativa della termoablazione con microonde, alla scarsissima invasività e all’elevata efficacia terapeutica anche per lesioni di oltre 5 cm di diametro, abbina invece l’assenza di complicanze legate agli effetti fisici della corrente, portando i piccoli pazienti alla guarigione e risparmiando loro interventi chirurgici demolitivi e successivi problemi funzionali e di tipo estetico.
I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù stanno già lavorando su questa tecnica all’avanguardia per svilupparla ulteriormente e per renderla sempre più a misura di bambino, nell’ottica dell’eccellenza delle cure nel rispetto dei più piccoli e dell’esigenza primaria di sottoporli agli interventi diagnostico-terapeutici meno invasivi e dolorosi.
“Anche in età pediatrica – evidenzia Piergiorgio Falappa, responsabile della Radiologia Vascolare ed Interventistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - la radiologia interventistica con le sue varie applicazioni (termo ablazioni guidate) sta dimostrando fattibilità ed efficacia terapeutica di metodiche già sperimentate nell’adulto ed usate per la terapie di lesioni e forme tumorali caratteristiche di questo primo periodo della vita”.
“La termo ablazione con microonde – sottolinea Alessandro Inserra, responsabile della Chirurgia Generale e Toracica del Bambino Gesù - aggiunge così un importante risorsa terapeutica in situazioni in cui risultano non efficaci o non utilizzabili soluzioni cliniche o chirurgiche tradizionali. Questo si rivela ancor più utile nel contesto pediatrico incrementando le armi nelle mani delle equipe multidisciplinari che quotidianamente all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù affrontano casi di estrema complessità con l’obiettivo di guarire i bambini e i ragazzi con i metodi meno invasivi. Nel caso specifico, infatti, l’alternativa terapeutica all’uso delle microonde sarebbe stata una chirurgia mutilante”.
Per saperne di più: http://www.10decimi.org/forum/yaf_postsm217_La-ricerca-scientifica-avanza-per-curare-meglio-il-cancro-infantile.aspx#post217
lunedì 12 settembre 2011
Allarme editoria: a rischio il pluralismo
Cento testate, tra giornali cooperativi, non profit e di partito, rischiano la chiusura e più di quattromila tra giornalisti e poligrafici di perdere il lavoro.
È l’allarme lanciato dalla Federazione nazionale stampa italiana a causa dei tagli all’editoria. Per la Fnsi il rischio occupazione e quello per la sopravvivenza delle testate deriva da una norma, il comma 62 dell’art.2 (ex 53 bis) della legge finanziaria, che sopprime il carattere di diritto soggettivo dei contributi alla editoria: in altre parole da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà il governo... Molta pubblicistica ha raccontato gli scandali legati ai finanziamenti ai giornali e molti ritengono che questi fondi siano uno spreco di denaro, altri gridano addirittura allo scandalo (non possiamo infatti negare le “furberie all’italiana” presenti anche in questo settore), ed è giusto che vi siano opinioni diverse, ma il problema oggi è grave.
I contributi all’editoria stanziati dal governo raggiungono una cifra complessiva di circa 460 milioni di euro. Molti giornali che ricevono questi contributi sono noti: l’Unità, ad esempio, ha ricevuto nel 2007 (anno di riferimento) 6.377.209,80, euro, La Padania, 4.028.363,82. Altri sono meno conosciuti: Mare e Monti, che tuttavia raggiunge una quota di finanziamento molto significativa con 103.344,80 euro. Si passa dunque dai 3mila euro de Il ponte di Firenze ai 7 milioni e mezzo di Libero.
I fondi destinati al sostegno per l’editoria sono da suddividere in contributi indiretti (per la copertura di spese postali, ad esempio) che vanno soprattutto alle grandi testate come la Repubblica e il Sole 24 Ore, e quelli diretti, che invece sono destinati alle testate politiche, di idee, delle minoranze linguistiche e alle cooperative di giornalisti.. Proprio queste ultime, con un colpo di mano di governo e maggioranza, si sono viste cancellare il loro diritto soggettivo. Ma che cos’è il diritto soggettivo? Per dirla in breve: il diritto democratico e di uguaglianza stabilito per legge per poter ricevere i contributi all’editoria. Da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà invece il governo, ma quali saranno i criteri di tale scelta nessuno può dirlo e a quanto pare anche lo stesso governo sembrerebbe non avere le idee chiare. In una intervista il senatore Vincenzo Vita ricordava (oggi, vedi l’articolo di Vita sembrerebbe esserci l’ultima chance): «Il principio del diritto soggettivo stabilisce che le testate abbiano un vera e propria tutela giuridica. I bilanci di questi giornali possono essere programmati dagli amministratori con le banche attraverso fidi e prestiti. Questo principio fu stabilito dalla riforma dell’editoria del 1981 e fu reso più concreto da una legge del 1990. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha confermato che i 200 milioni di euro previsti nelle tabelle della Finanziaria del 2010 – ha proseguito Vita – saranno confermati a fronte dei 500 milioni di euro che sarebbero indispensabili per il fondo a regime. Al di là della promessa di mantenere quella tabella per il 2010, in assenza di un diritto soggettivo qualsiasi altra priorità può sopraggiungere ad un certo punto dell’annata. E siccome le provvidenze vengono date verso la fine dell’anno, si può immaginare come il comma 53 bis previsto dalla Finanziaria, che cancella il diritto soggettivo, metta a repentaglio la vita di questi giornali». Molte testate dunque, su decisione governativa, potrebbero non vedersi riconosciuto il diritto al sostegno, e non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere senza il finanziamento regolare, come stabiliva il diritto soggettivo. Se qualcosa non cambierà, e in tempi brevi, il nostro pluralismo dell’informazione (già viziato da anomalie e conflitti di interessi) non avrà più voci importanti e storiche; per citarne una, il Corriere Mercantile che, tra tutte le testate colpite dai tagli all’editoria è certamente la più antica (1824), e così molte altre, un effetto domino che toccherebbe tutti: lavoratori del settore, giornalisti, poligrafici, redattori, collaboratori, agenzie e così via: tutto cancellato, dall’oggi al domani.
È l’allarme lanciato dalla Federazione nazionale stampa italiana a causa dei tagli all’editoria. Per la Fnsi il rischio occupazione e quello per la sopravvivenza delle testate deriva da una norma, il comma 62 dell’art.2 (ex 53 bis) della legge finanziaria, che sopprime il carattere di diritto soggettivo dei contributi alla editoria: in altre parole da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà il governo... Molta pubblicistica ha raccontato gli scandali legati ai finanziamenti ai giornali e molti ritengono che questi fondi siano uno spreco di denaro, altri gridano addirittura allo scandalo (non possiamo infatti negare le “furberie all’italiana” presenti anche in questo settore), ed è giusto che vi siano opinioni diverse, ma il problema oggi è grave.
I contributi all’editoria stanziati dal governo raggiungono una cifra complessiva di circa 460 milioni di euro. Molti giornali che ricevono questi contributi sono noti: l’Unità, ad esempio, ha ricevuto nel 2007 (anno di riferimento) 6.377.209,80, euro, La Padania, 4.028.363,82. Altri sono meno conosciuti: Mare e Monti, che tuttavia raggiunge una quota di finanziamento molto significativa con 103.344,80 euro. Si passa dunque dai 3mila euro de Il ponte di Firenze ai 7 milioni e mezzo di Libero.
I fondi destinati al sostegno per l’editoria sono da suddividere in contributi indiretti (per la copertura di spese postali, ad esempio) che vanno soprattutto alle grandi testate come la Repubblica e il Sole 24 Ore, e quelli diretti, che invece sono destinati alle testate politiche, di idee, delle minoranze linguistiche e alle cooperative di giornalisti.. Proprio queste ultime, con un colpo di mano di governo e maggioranza, si sono viste cancellare il loro diritto soggettivo. Ma che cos’è il diritto soggettivo? Per dirla in breve: il diritto democratico e di uguaglianza stabilito per legge per poter ricevere i contributi all’editoria. Da oggi in poi a stabilire chi prenderà il contributo e chi no sarà invece il governo, ma quali saranno i criteri di tale scelta nessuno può dirlo e a quanto pare anche lo stesso governo sembrerebbe non avere le idee chiare. In una intervista il senatore Vincenzo Vita ricordava (oggi, vedi l’articolo di Vita sembrerebbe esserci l’ultima chance): «Il principio del diritto soggettivo stabilisce che le testate abbiano un vera e propria tutela giuridica. I bilanci di questi giornali possono essere programmati dagli amministratori con le banche attraverso fidi e prestiti. Questo principio fu stabilito dalla riforma dell’editoria del 1981 e fu reso più concreto da una legge del 1990. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha confermato che i 200 milioni di euro previsti nelle tabelle della Finanziaria del 2010 – ha proseguito Vita – saranno confermati a fronte dei 500 milioni di euro che sarebbero indispensabili per il fondo a regime. Al di là della promessa di mantenere quella tabella per il 2010, in assenza di un diritto soggettivo qualsiasi altra priorità può sopraggiungere ad un certo punto dell’annata. E siccome le provvidenze vengono date verso la fine dell’anno, si può immaginare come il comma 53 bis previsto dalla Finanziaria, che cancella il diritto soggettivo, metta a repentaglio la vita di questi giornali». Molte testate dunque, su decisione governativa, potrebbero non vedersi riconosciuto il diritto al sostegno, e non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere senza il finanziamento regolare, come stabiliva il diritto soggettivo. Se qualcosa non cambierà, e in tempi brevi, il nostro pluralismo dell’informazione (già viziato da anomalie e conflitti di interessi) non avrà più voci importanti e storiche; per citarne una, il Corriere Mercantile che, tra tutte le testate colpite dai tagli all’editoria è certamente la più antica (1824), e così molte altre, un effetto domino che toccherebbe tutti: lavoratori del settore, giornalisti, poligrafici, redattori, collaboratori, agenzie e così via: tutto cancellato, dall’oggi al domani.
venerdì 2 settembre 2011
Cinema e Lavoro a Sesto S. Giovanni (MI)
Appuntamento dal 15 settembre al 6 ottobre con la VII edizione del Labour Film Festival, la rassegna di cinema e lavoro promossa da Cisl e Acli Lombardia con il Cinema teatro Rondinella di Sesto San Giovanni. La manifestazione, una delle più importanti del suo genere in Italia, quest’anno arricchisce la propria proposta e si fa in tre: Labour.short, Labour.doc e Labour.film. Labour.short, che presenta corti di giovani autori che si cimentano sui temi sociali e del lavoro con brevi filmati per una durata compresa tra i 10 e i 15 minuti. Labour.doc, rassegna del documentario di maggiore impegno creativo e produttivo e, infine, Labour.film, con una selezione dei lungometraggi più significativi che la stagione ha proposto, alcuni più noti, altri meno, ma tutti di sicuro interesse. Tre anche le giornate di proiezione, oltre ai tradizionali appuntamenti di lunedì e giovedì sera, infatti, tutti i mercoledì pomeriggio, dalle 15,15, saranno riproposti alcuni titoli della selezione serale.
La sera si comincia alle 20 con il corto, cui segue il documentario e quindi alla 21,15 il film. L’ingresso per tutte le proiezioni della giornata è di 3,50 euro. Nutrita la presenza di registi: tra gli altri giovedì 22 settembre, Giovanni Calamari presenterà il suo film Debito d’ossigeno e Giovanni Panozzo presenta Anche noi. Tra le pellicole più note si segnalano We want sex, Mammuth e Il sangue verde.
Serata speciale lunedì 19 settembre con il “Tributo a Ermanno Olmi”, attraverso la proiezione del documentario Rupi del vino e quindi de Il posto, pellicola culto del 1961. L’iniziativa si svolge in occasione dei 50 anni dall’uscita del film e dei 150 anni dell’unità d’Italia. Al termine degustazione di prodotti Dop e Igt della Valtellina a cura della Fondazione ProVinea.
Per lo spazio “I mestieri del cinema”, il 3 ottobre presentazione del documentario “Je m’appelle Alberto Morandini” di Daniele Segre e dedicato a uno dei più noti critici cinematografici italiani. Ha annunciato al sua presenza alla serata lo stesso Morandini.
L’intera rassegna si svolge al Cinema Rondinella di Sesto San Giovanni, in via Matteotti 425, con il patrocinio del Servizio per la vita sociale e il lavoro della Diocesi di Milano, dell’assessorato alla Cultura sestese e di Europa Cinemas, e con la collaborazione del Circolo Acli San Clemente, di Lombardia Servizi e di BiblioLavoro.
Aggiornamenti e schede di tutte le pellicole presentate saranno disponibili su www.cinemarondinella.it e nella sezione “cinema e lavoro” del sito della Cisl Lombardia www.lombardia.cisl.it.
La sera si comincia alle 20 con il corto, cui segue il documentario e quindi alla 21,15 il film. L’ingresso per tutte le proiezioni della giornata è di 3,50 euro. Nutrita la presenza di registi: tra gli altri giovedì 22 settembre, Giovanni Calamari presenterà il suo film Debito d’ossigeno e Giovanni Panozzo presenta Anche noi. Tra le pellicole più note si segnalano We want sex, Mammuth e Il sangue verde.
Serata speciale lunedì 19 settembre con il “Tributo a Ermanno Olmi”, attraverso la proiezione del documentario Rupi del vino e quindi de Il posto, pellicola culto del 1961. L’iniziativa si svolge in occasione dei 50 anni dall’uscita del film e dei 150 anni dell’unità d’Italia. Al termine degustazione di prodotti Dop e Igt della Valtellina a cura della Fondazione ProVinea.
Per lo spazio “I mestieri del cinema”, il 3 ottobre presentazione del documentario “Je m’appelle Alberto Morandini” di Daniele Segre e dedicato a uno dei più noti critici cinematografici italiani. Ha annunciato al sua presenza alla serata lo stesso Morandini.
L’intera rassegna si svolge al Cinema Rondinella di Sesto San Giovanni, in via Matteotti 425, con il patrocinio del Servizio per la vita sociale e il lavoro della Diocesi di Milano, dell’assessorato alla Cultura sestese e di Europa Cinemas, e con la collaborazione del Circolo Acli San Clemente, di Lombardia Servizi e di BiblioLavoro.
Aggiornamenti e schede di tutte le pellicole presentate saranno disponibili su www.cinemarondinella.it e nella sezione “cinema e lavoro” del sito della Cisl Lombardia www.lombardia.cisl.it.
mercoledì 3 agosto 2011
Maternità e lavoro: investire negli asili nido anche in tempi di crisi
Nell’epoca delle Pari Opportunità e delle quota rosa, il problema della conciliazione tra famiglia e lavoro non va affrontato come un problema di genere, ma come una questione di cultura, di educazione e di libertà.
Il problema della conciliazione riguarda soprattutto la donna, visto che è la figura materna quella che più risente di questo problema. Si tratta di un problema relativamente recente, sorto con l’accesso femminile al mondo del lavoro, e consolidato poi dalla consistente trasformazione della realtà socio-economica del XX secolo, prima ancora che dai risultati delle lotte per l’emancipazione. Le donne sono sempre più impegnate fuori casa per contribuire al pari degli uomini al bilancio familiare, e di conseguenza non possono più permettersi di allevare i bambini a tempo pieno.
Le madri italiane che lavorano- dipendenti o autonome, per scelta o per forza, dopo il parto possono astenersi dal lavoro per qualche mese (almeno tre o quattro) ma poi, trascorso il periodo previsto dalla legge, si trovano inevitabilmente di fronte al dilemma: Nido o Babysitter? Ci sarebbero i nonni, ma non sempre, e non per tutto il tempo, o almeno non quanto servirebbe per permettere a una donna con un figlio piccolo di trascorrere fuori casa l’intera giornata, come spesso richiedono i ritmi lavorativi. La babysitter si presenta come soluzione ideale, ma è anche quella più costosa: una professionista specializzata che si occupa unicamente del bambino, per una porzione ampia (ma limitata) della giornata.|
Il problema, però, è che una mamma che desidera ricorrere a questa soluzione dovrà praticamente dire addio al suo stipendio. Bisognerebbe quindi risolvere il problema dell’affidamento di un bambino a un’assistenza competente, senza rovinarsi economicamente: l’asilo nido. Se si tratta di una struttura comunale o aziendale, il costo per una donna sarà più abbordabile. Purtroppo in Italia i posti disponibili, in queste strutture, sono limitati. Gli asili pubblici somo pochi, soffrono di carenze strutturali e non garantiscono l’accoglienza di tutte le richieste. Esistono anche le strutture private, ma queste prevedono rette decisamente più care, non alla portata di tutti, e anche qui non è scontato trovare un posto. Se poi i bimbi in famiglia sono più d’uno, la spesa necessaria raggiunge o supera quella da preventivare per assumere una tata, che a questo punto resta l’unica opzione plausibile. Le famiglie italiane con figli in tenera età si agitano in un dilemma. Secondo i dati del dossier 2007-2008 di Cittadinanzattiva, “tra caro retta e liste d’attesa'', sul capo di una coppia con un bambino ci sono da un lato l’esosità delle rette previste anche nei nidi comunali (che arrivano fino a 500 euro mensili), dall’altro l’eterna penunia dei posti disponibili. Negli asili nidi comunali italiani vi sono liste d’attesa che raggiungono il 72% dei richiedenti. Se si considera la legge del 1971 che istituiva gli asili nido comunali, questi avrebbero dovuto raggiungere entro cinque anni una copertura del 10%. Quattordici anni dopo, la copertura era ancora ferma al 3%, ben lontana dagli obiettivi prefissati. Dopo trentasette anni, è cresciuta solo di un ulteriore 3%. Siamo anche ben lontani dall’obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Lisbona, pari a una copertura territoriale del 33% entro il 2010. Gli altri paesi europei hanno una performance ben diversa: 64% della Danimarca, dal 38% dell’Irlanda e dal 29% della Francia (dati Istat). E’ interessante rilevare come la politica in Italia dichiari di sposare in pieno l’ottica che vede negli asili nido la risposta ideale al problema della conciliazione tra famiglia e lavoro. Si è parlato non solo della moltiplicazione degli asili (per raggiungere la copertura degli altri paesi europei “virtuosi), ma anche di allargamento del servizio, con l’ampliamento degli orari fino all’intera giornata e l’estensione dell’apertura. Credo che resti fermo il riconoscimento dell’assunto che, trattandosi di un servizio alla collettività, debba essere lo Stato a farsene carico, più che l’iniziativa privata. Ci vogliono quindi più asili nido pubblici o in alternativa aziendali, persino condominiali, sul modello francese, purché sempre sostenuti da denaro proveniente dalla spesa pubblica.
Gli asili nido non sono soltanto un’esigenza personale, familiare o educativa, bensì una vera e propria esigenza sociale e politica. La carenza di questi resta un problema reale: percepito e biasimato dalle madri, che se interpellate in merito si pronunciano senz’altro a favore di questo servizio. Sarebbe più facile per una donna conciliare famiglia e lavoro, che per il momento resta un traguardo ancora da raggiungere.
Sarebbe inoltre un modo importante per aumentare l’occupazione femminile, liberando energie preziose per sostenere la produttività nel nostro paese. Le ragioni per cui le madri lavoratrici in Italia scelgono di dare le dimissioni sono anche attribuibili all’impossibilità di occuparsi personalmente dei propri bambini, causa strutturazione rigida del lavoro, e l’impossibilità di variare o ridurre l’orario lavorativo: tutti aspetti che causano difficoltà di conciliazione.
Anche in tempi di dimagrimento della spesa pubblica, l’investimento nella rete degli asili nido dovrebbe rimanere una priorità del budget dello stato, per il riflesso che ha sull’impiego femminile, il cui contributo è essenziale al rilancio dell’economia del paese.
fonte: http://www.dols.net/magazines_news.php?id_micro=25&id_sub=10024&id_news=2477
Il problema della conciliazione riguarda soprattutto la donna, visto che è la figura materna quella che più risente di questo problema. Si tratta di un problema relativamente recente, sorto con l’accesso femminile al mondo del lavoro, e consolidato poi dalla consistente trasformazione della realtà socio-economica del XX secolo, prima ancora che dai risultati delle lotte per l’emancipazione. Le donne sono sempre più impegnate fuori casa per contribuire al pari degli uomini al bilancio familiare, e di conseguenza non possono più permettersi di allevare i bambini a tempo pieno.
Le madri italiane che lavorano- dipendenti o autonome, per scelta o per forza, dopo il parto possono astenersi dal lavoro per qualche mese (almeno tre o quattro) ma poi, trascorso il periodo previsto dalla legge, si trovano inevitabilmente di fronte al dilemma: Nido o Babysitter? Ci sarebbero i nonni, ma non sempre, e non per tutto il tempo, o almeno non quanto servirebbe per permettere a una donna con un figlio piccolo di trascorrere fuori casa l’intera giornata, come spesso richiedono i ritmi lavorativi. La babysitter si presenta come soluzione ideale, ma è anche quella più costosa: una professionista specializzata che si occupa unicamente del bambino, per una porzione ampia (ma limitata) della giornata.|
Il problema, però, è che una mamma che desidera ricorrere a questa soluzione dovrà praticamente dire addio al suo stipendio. Bisognerebbe quindi risolvere il problema dell’affidamento di un bambino a un’assistenza competente, senza rovinarsi economicamente: l’asilo nido. Se si tratta di una struttura comunale o aziendale, il costo per una donna sarà più abbordabile. Purtroppo in Italia i posti disponibili, in queste strutture, sono limitati. Gli asili pubblici somo pochi, soffrono di carenze strutturali e non garantiscono l’accoglienza di tutte le richieste. Esistono anche le strutture private, ma queste prevedono rette decisamente più care, non alla portata di tutti, e anche qui non è scontato trovare un posto. Se poi i bimbi in famiglia sono più d’uno, la spesa necessaria raggiunge o supera quella da preventivare per assumere una tata, che a questo punto resta l’unica opzione plausibile. Le famiglie italiane con figli in tenera età si agitano in un dilemma. Secondo i dati del dossier 2007-2008 di Cittadinanzattiva, “tra caro retta e liste d’attesa'', sul capo di una coppia con un bambino ci sono da un lato l’esosità delle rette previste anche nei nidi comunali (che arrivano fino a 500 euro mensili), dall’altro l’eterna penunia dei posti disponibili. Negli asili nidi comunali italiani vi sono liste d’attesa che raggiungono il 72% dei richiedenti. Se si considera la legge del 1971 che istituiva gli asili nido comunali, questi avrebbero dovuto raggiungere entro cinque anni una copertura del 10%. Quattordici anni dopo, la copertura era ancora ferma al 3%, ben lontana dagli obiettivi prefissati. Dopo trentasette anni, è cresciuta solo di un ulteriore 3%. Siamo anche ben lontani dall’obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Lisbona, pari a una copertura territoriale del 33% entro il 2010. Gli altri paesi europei hanno una performance ben diversa: 64% della Danimarca, dal 38% dell’Irlanda e dal 29% della Francia (dati Istat). E’ interessante rilevare come la politica in Italia dichiari di sposare in pieno l’ottica che vede negli asili nido la risposta ideale al problema della conciliazione tra famiglia e lavoro. Si è parlato non solo della moltiplicazione degli asili (per raggiungere la copertura degli altri paesi europei “virtuosi), ma anche di allargamento del servizio, con l’ampliamento degli orari fino all’intera giornata e l’estensione dell’apertura. Credo che resti fermo il riconoscimento dell’assunto che, trattandosi di un servizio alla collettività, debba essere lo Stato a farsene carico, più che l’iniziativa privata. Ci vogliono quindi più asili nido pubblici o in alternativa aziendali, persino condominiali, sul modello francese, purché sempre sostenuti da denaro proveniente dalla spesa pubblica.
Gli asili nido non sono soltanto un’esigenza personale, familiare o educativa, bensì una vera e propria esigenza sociale e politica. La carenza di questi resta un problema reale: percepito e biasimato dalle madri, che se interpellate in merito si pronunciano senz’altro a favore di questo servizio. Sarebbe più facile per una donna conciliare famiglia e lavoro, che per il momento resta un traguardo ancora da raggiungere.
Sarebbe inoltre un modo importante per aumentare l’occupazione femminile, liberando energie preziose per sostenere la produttività nel nostro paese. Le ragioni per cui le madri lavoratrici in Italia scelgono di dare le dimissioni sono anche attribuibili all’impossibilità di occuparsi personalmente dei propri bambini, causa strutturazione rigida del lavoro, e l’impossibilità di variare o ridurre l’orario lavorativo: tutti aspetti che causano difficoltà di conciliazione.
Anche in tempi di dimagrimento della spesa pubblica, l’investimento nella rete degli asili nido dovrebbe rimanere una priorità del budget dello stato, per il riflesso che ha sull’impiego femminile, il cui contributo è essenziale al rilancio dell’economia del paese.
fonte: http://www.dols.net/magazines_news.php?id_micro=25&id_sub=10024&id_news=2477
domenica 10 aprile 2011
Paolo Scaroni solidale con Lampedusa
Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di Eni, in considerazione della pesante situazione di emergenza in cui versa l'isola di Lampedusa a seguito del flusso migratorio di straordinaria entità, ha deciso di sostenere le famiglie e l'economia dell'isola delle Pelagie riducendo il costo dei carburanti.
Accogliendo l'invito della Presidenza del Consiglio, della Presidenza della Regione e delle istituzioni locali, formalizzato dalla Prefettura di Agrigento, eni conferma il proprio impegno nella sostenibilità sociale.
L'intervento prevede, dal 15 aprile fino al mese di settembre dell'anno in corso, una diminuzione del prezzo dei combustibili e dei carburanti per uso autotrazione e motopesca di 70 €/millelitri alla società "Silvia e figli", rivenditore operante sull'isola.
La stessa società, in accordo con le motivazioni e nello spirito di collaborazione con Eni, ha aderito alla iniziativa e si è impegnata a riversare integralmente tale riduzione di costo dei combustibili, benzina e gasoli, alla propria clientela di Lampedusa.
Accogliendo l'invito della Presidenza del Consiglio, della Presidenza della Regione e delle istituzioni locali, formalizzato dalla Prefettura di Agrigento, eni conferma il proprio impegno nella sostenibilità sociale.
L'intervento prevede, dal 15 aprile fino al mese di settembre dell'anno in corso, una diminuzione del prezzo dei combustibili e dei carburanti per uso autotrazione e motopesca di 70 €/millelitri alla società "Silvia e figli", rivenditore operante sull'isola.
La stessa società, in accordo con le motivazioni e nello spirito di collaborazione con Eni, ha aderito alla iniziativa e si è impegnata a riversare integralmente tale riduzione di costo dei combustibili, benzina e gasoli, alla propria clientela di Lampedusa.
giovedì 17 febbraio 2011
Paolo Scaroni investe 10 milioni di dollari nella ricerca
Eni e Stanford University hanno firmato oggi una nuova alleanza strategica per la ricerca e l'innovazione. Secondo l'accordo, nei prossimi quattro anni la società guidata da Paolo Scaroni investirà oltre 10 milioni di dollari in un programma di ricerca volto ad aumentare le opportunità di collaborazione tecnologica tra le parti. La partnership sarà incentrata principalmente sulle tecnologie core dell'oil & gas business.
L'integrazione tra la visione accademica e quella industriale mira a capitalizzare le sinergie tra l'approccio multidisciplinare e tecnologico di Stanford e l'expertise di Eni per dar luogo a quelle innovazioni scientifiche che saranno necessarie per affrontare le sfide energetiche del futuro.
Il portfolio di ricerca è infatti rivolto alla definizione e alla rapida applicazione di nuove tecnologie per le attività di esplorazione e produzione degli idrocarburi e lo sviluppo di metodologie innovative per la salvaguardia ambientale.
L'integrazione tra la visione accademica e quella industriale mira a capitalizzare le sinergie tra l'approccio multidisciplinare e tecnologico di Stanford e l'expertise di Eni per dar luogo a quelle innovazioni scientifiche che saranno necessarie per affrontare le sfide energetiche del futuro.
Il portfolio di ricerca è infatti rivolto alla definizione e alla rapida applicazione di nuove tecnologie per le attività di esplorazione e produzione degli idrocarburi e lo sviluppo di metodologie innovative per la salvaguardia ambientale.
lunedì 14 febbraio 2011
Giampiero Cantoni: Accordo sulle aree Expo entro la primavera
Giampiero Cantoni, presidente di Fondazione Fiera Milano, ha ribadito stamattina che l'accordo sulle aree Expo potrebbe essere formalizzato a breve, probabilmente entro la prossima primavera.
"L'intesa sulle aree è di ottobre, quindi per i tempi della nostra burocrazia 4 mesi non sono un termine lungo. L'accordo di programma è iniziato, gli organismi tecnici con l'Expo, la Fondazione, il Comune, la Regione e la Provincia iniziano i loro tavoli di lavoro e riteniamo che in primavera prossima si possa concretizzare con un accordo finalizzato", ha detto Giampiero Cantoni, a margine della presentazione della ciclabile Milano-Expo a Palazzo Isimbardi. "La disponibilità delle aree è confermata da parte della Fondazione Fiera perché riteniamo che Expo non sia solo ed esclusivamente un fatto milanese e lombardo, ma è un fatto italiano, è il rilancio che noi dobbiamo dare alla genialità dei nostri lavoratori e dei nostri imprenditori. È un grande segno di cultura e futuro per le prossime generazioni".
fonte: http://www.giampierocantoni.com/it/rassegna-stampa/2011/expo-cantoni-accordo-di-programma-sulle-aree-entro-primavera.html
"L'intesa sulle aree è di ottobre, quindi per i tempi della nostra burocrazia 4 mesi non sono un termine lungo. L'accordo di programma è iniziato, gli organismi tecnici con l'Expo, la Fondazione, il Comune, la Regione e la Provincia iniziano i loro tavoli di lavoro e riteniamo che in primavera prossima si possa concretizzare con un accordo finalizzato", ha detto Giampiero Cantoni, a margine della presentazione della ciclabile Milano-Expo a Palazzo Isimbardi. "La disponibilità delle aree è confermata da parte della Fondazione Fiera perché riteniamo che Expo non sia solo ed esclusivamente un fatto milanese e lombardo, ma è un fatto italiano, è il rilancio che noi dobbiamo dare alla genialità dei nostri lavoratori e dei nostri imprenditori. È un grande segno di cultura e futuro per le prossime generazioni".
fonte: http://www.giampierocantoni.com/it/rassegna-stampa/2011/expo-cantoni-accordo-di-programma-sulle-aree-entro-primavera.html
lunedì 7 febbraio 2011
Cartucce per stampanti: rigenerate vs compatibili
Da sempre utilizzo cartucce per stampanti rigenerate per un discorso di sostenibilità ambientale, ma vedo che si fa parecchia confusione tra cartucce per stampanti compatibili e cartucce per stampanti rigenerate.
Ma quindi, che differenza c'è tra una cartuccia rigenerata e una compatibile?
Le cartucce per stampanti compatibili sono cartucce per stampanti totalmente riprogettate con lo scopo di funzionare in modo similare ai prodotti originali, ma nel rispetto dei brevetti depositati dalle case madri.
Si tratta quindi di prodotti nuovi di fabbrica, che richiedono gli stesso oneri per l'ambiente delle cartucce per stampanti originali per la produzione e lo smaltimento. Costano meno perché non sono "di marca", ma *non* sono ecologiche.
Le cartucce per stampanti rigenerate invece sono cartucce per stampanti ormai esauste che, una volta recuperate dal circuito dei rifiuti, vengono avviate al processo di rigenerazione da aziende specializzate in questo tipo di lavorazione. Le cartucce per stampanti esauste vengono ripulite, vengono sostituite le parti soggette ad usura, ricaricate e infine, dopo verifiche sul corretto funzionamento tramite test di stampa, vengono nuovamente commercializzate.
Possono essere rigenerate sia cartucce per stampanti originali che cartucce per stampanti compatibili.
Solo le cartucce per stampanti rigenerate e non le compatibili nuove, possono essere considerate ecologiche, perché recuperano un prodotto giunto alla fine del suo ciclo di vita.
Ma quindi, che differenza c'è tra una cartuccia rigenerata e una compatibile?
Le cartucce per stampanti compatibili sono cartucce per stampanti totalmente riprogettate con lo scopo di funzionare in modo similare ai prodotti originali, ma nel rispetto dei brevetti depositati dalle case madri.
Si tratta quindi di prodotti nuovi di fabbrica, che richiedono gli stesso oneri per l'ambiente delle cartucce per stampanti originali per la produzione e lo smaltimento. Costano meno perché non sono "di marca", ma *non* sono ecologiche.
Le cartucce per stampanti rigenerate invece sono cartucce per stampanti ormai esauste che, una volta recuperate dal circuito dei rifiuti, vengono avviate al processo di rigenerazione da aziende specializzate in questo tipo di lavorazione. Le cartucce per stampanti esauste vengono ripulite, vengono sostituite le parti soggette ad usura, ricaricate e infine, dopo verifiche sul corretto funzionamento tramite test di stampa, vengono nuovamente commercializzate.
Possono essere rigenerate sia cartucce per stampanti originali che cartucce per stampanti compatibili.
Solo le cartucce per stampanti rigenerate e non le compatibili nuove, possono essere considerate ecologiche, perché recuperano un prodotto giunto alla fine del suo ciclo di vita.
mercoledì 2 febbraio 2011
Se non ora quando: mobilitazione nazionale delle donne italiane
Domenica 13 febbraio, in tutte le città italiane, è indetta "Se non ora, quando", giornata di movimentazione nazionale in difesa della dignità delle donne.
In Italia la maggioranza delle donne lavora, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta.
Le donne meritano considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile.
Eppure ancora nel 2011 questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
L'iniziativa, apartitica, è partita da un gruppo di donne romane che invitano tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro dignità.
Anche gli uomini è chiesto di manifestare: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare rispetto e sostegno verso allle donne.
Sul sito http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com, le informazioni su dove riunirsi in ogni città e il video per promuoveee la manifestazione, girato da Francesca Comencini.
Qui la pagina Facebook dove coordinarsi.
Tra i primi ad aderire all'iniziativa, Concita De Gregorio, Rosy Bindi, Miuccia Prada, Franca Rame, Dario Fo, Sabina Guzzanti, Lidia Ravera, Gae Aulenti, Margherita Buy, Licia Colò, Angela Finocchiaro, Laura Morante, Claudia Mori, Amanda Sandrelli, Lunetta Savino, Natalia Aspesi
In Italia la maggioranza delle donne lavora, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta.
Le donne meritano considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile.
Eppure ancora nel 2011 questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
L'iniziativa, apartitica, è partita da un gruppo di donne romane che invitano tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro dignità.
Anche gli uomini è chiesto di manifestare: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare rispetto e sostegno verso allle donne.
Sul sito http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com, le informazioni su dove riunirsi in ogni città e il video per promuoveee la manifestazione, girato da Francesca Comencini.
Qui la pagina Facebook dove coordinarsi.
Tra i primi ad aderire all'iniziativa, Concita De Gregorio, Rosy Bindi, Miuccia Prada, Franca Rame, Dario Fo, Sabina Guzzanti, Lidia Ravera, Gae Aulenti, Margherita Buy, Licia Colò, Angela Finocchiaro, Laura Morante, Claudia Mori, Amanda Sandrelli, Lunetta Savino, Natalia Aspesi
venerdì 28 gennaio 2011
Paolo Scaroni firma un accordo con Petrochina per il gas shale
Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di Eni, ha firmato venerdì scorso a Pechino un memorandum of understanding con Jiang Jiemin, il presidente della Cnpc-Petrochina, la più grande oil company quotata al mondo, per nuove opportunità di business in Africa e Nord America.
L'intesa tra Paolo Scaroni e Jiang Jiemin prevede il rafforzamento reciproco per avviare operazioni nel ramo degli idrocarburi convenzionali e non in Africa, mentre Eni metterà a disposizione le proprie competenze nel gas shale maturate in Nord America.
Lo shale gas è un gas naturale ricavato da particolari rocce sedimentarie, per lo più argilla, che si sono formate in centinaia di milioni di anni e si può estrarlo fratturandole. Il più grande potenziale giacimento del mondo è negli Stati Uniti, tra lo stato di New York e la Virginia, segue appunto la Cina che sta iniziando adesso le prime esplorazioni.
La collaborazione tra Eni e Petrochina riguarderà anche il settore delle tecnologie avanzate e lo sfruttamento delle risorse di olio e gas non convenzionali.
fonte: http://paolo-scaroni.blogspot.com/2011/01/paolo-scaroni-firma-accordo-con.html
L'intesa tra Paolo Scaroni e Jiang Jiemin prevede il rafforzamento reciproco per avviare operazioni nel ramo degli idrocarburi convenzionali e non in Africa, mentre Eni metterà a disposizione le proprie competenze nel gas shale maturate in Nord America.
Lo shale gas è un gas naturale ricavato da particolari rocce sedimentarie, per lo più argilla, che si sono formate in centinaia di milioni di anni e si può estrarlo fratturandole. Il più grande potenziale giacimento del mondo è negli Stati Uniti, tra lo stato di New York e la Virginia, segue appunto la Cina che sta iniziando adesso le prime esplorazioni.
La collaborazione tra Eni e Petrochina riguarderà anche il settore delle tecnologie avanzate e lo sfruttamento delle risorse di olio e gas non convenzionali.
fonte: http://paolo-scaroni.blogspot.com/2011/01/paolo-scaroni-firma-accordo-con.html
mercoledì 5 gennaio 2011
Formaggi e salumi tra i prodotti più rubati
Dopo il ''ladro gentiluomo'' ... il ''ladro bongustaio''.
Anche quest'anno sono i formaggi "made in Italy" di qualità (Parmigiano Reggiano e Grana Padano in testa), le carni e i salumi, i vini, a detenere il poco invidiabile primato di essere i prodotti alimentari più rubati dagli scaffali dei grandi magazzini.
Così, subito dopo le lamette da barba (15,4 per cento) e le cartucce per stampanti (14,3 per cento), occupano i primi posti in questa particolare classifica.
E’ quanto rilevato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla base anche dei dati contenuti nell’edizione 2008 del "Barometro dei furti nel retail", realizzato da Checkpoint Systems, leader mondiale nelle soluzioni per la sicurezza dei beni nel punto vendita, in collaborazione con "The centre for retail research".
(da Luigi Vianello blog)
Anche quest'anno sono i formaggi "made in Italy" di qualità (Parmigiano Reggiano e Grana Padano in testa), le carni e i salumi, i vini, a detenere il poco invidiabile primato di essere i prodotti alimentari più rubati dagli scaffali dei grandi magazzini.
Così, subito dopo le lamette da barba (15,4 per cento) e le cartucce per stampanti (14,3 per cento), occupano i primi posti in questa particolare classifica.
E’ quanto rilevato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla base anche dei dati contenuti nell’edizione 2008 del "Barometro dei furti nel retail", realizzato da Checkpoint Systems, leader mondiale nelle soluzioni per la sicurezza dei beni nel punto vendita, in collaborazione con "The centre for retail research".
(da Luigi Vianello blog)
martedì 4 gennaio 2011
Sconti Eni: possibilità di risparmio con la società di Paolo Scaroni
A partite dal 1° gennaio i clienti che sceglieranno di rifornirsi al “Fai da Te" nelle stazioni Eni e Agip beneficeranno di uno sconto doppio rispetto al passato, aumentato da 2 a 4 centesimi al litro in relazione al corrispondente prezzo per la modalità servito. Tale sconto continuerà ad essere cumulabile con i premi offerti ai clienti che utilizzano la carta fedeltà you&eni.Negli orari di chiusura le stazioni eni aderenti ad Iperself garantiranno inoltre uno sconto compreso tra 5 e 10 centesimi al litro, stabilito e chiaramente esposto stazione per stazione, ai clienti che si riforniranno da sé utilizzando le apposite attrezzature per l’accettazione del pre-pagamento.
In questo momento di crisi economica, quella offerta dalla società di Paolo Scaroni è sicuramente una buona possibilità di risparmio per gli automobilisti più attenti.
In questo momento di crisi economica, quella offerta dalla società di Paolo Scaroni è sicuramente una buona possibilità di risparmio per gli automobilisti più attenti.
Iscriviti a:
Post (Atom)