venerdì 14 maggio 2010

Facebook e giornali on line: alleati o rivali?

I social media si stanno diffondendo a scapito dell’editoria on line oppure no?
I numeri sembrano suggerire una risposta positiva. Vediamoli, anche se il discorso è complesso e non può essere interpretato solo in termini quantitativi.
“In Italia il 79% degli utenti di Internet (cioè 19,2 milioni di persone) frequenta i social network e ci passa in media sei ore al mese, mentre solo il 58% legge le news on line, attività che assorbe solo qualche minuto.
Ancora più impressionanti i numeri relativi agli Stati Uniti, citati da Enrico Pedemonte. […] Negli ultimi 40 anni, mentre la popolazione statunitense è aumentata del 50%, la diffusione dei giornali è calata del 30%; i giovani poi non leggono quasi più: solo il 30% sfoglia ancora un quotidiano. Non va meglio la raccolta pubblicitaria, regredita nel 2009 ai livelli del 1985.
Ma i veri nemici dei giornali […] sono, più che i social network, altre realtà on line, come Craigslist, Monster, Autotrader: siti che assorbono gran parte dei piccoli annunci, una delle più importanti fonti di ricavo dei quotidiani, in particolare quelli locali. La torta pubblicitaria si sposta verso i motori di ricerca, gli aggregatori di news, i social network, i blog. Ma è difficile sostenere […] che Facebook rubi la pubblicità ai giornali, visto che il 44% degli utenti usa il social network per scambiarsi le notizie. Resta il fatto che Facebook negli Stati Uniti è frequentato in media per 7 ore al mese, mentre il sito del New York Times per soli 20 minuti. Il vero problema […] è che mentre declina l’attività dei giornali su carta, l’editoria on line non ha ancora trovato un modello di business veramente sostenibile”. (Prima Comunicazione, n. 405, Aprile 2010)

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