L’Article 29 Working Party, comitato composto da garanti nazionali per la privacy e membri di European Data Protection Supervisor e Commissione Europea, ha inviato lunedì una lettera ai vertici di Facebook scrivendo che trova inaccettabile come l’azienda abbia mutato le impostazioni di default a scapito degli utenti, solo pochi giorni dopo aver partecipato a una conferenza sul tema nel novembre 2009.
Gli oltre 400 milioni di iscritti devono poter esercitare pieno controllo sui propri dati. Le informazioni condivise non devono essere consultate o sfruttate dall’esterno senza la loro autorizzazione. Se il social network non correggerà il tiro, potrebbe presto incappare in pesanti sanzioni
Quali siano tali sanzioni applicate, non è dato a sapere. Un primo, duro colpo all’attività del social network potrebbe però arrivare dai suoi stessi iscritti, che hanno organizzato, per il 31 maggio, un “Quit Facebook Day”.
mercoledì 19 maggio 2010
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Qualcosa pare si stia muovendo:
RispondiEliminaIl vice presidente di Facebook, Chris Cox, durante la conferenza TechCrunch Disrupt, a New York, ha annunciato che Facebook avrà da mercoledì prossimo dei comandi semplificati per agevolare gli utenti nella gestione della privacy.
Beh, in qualche modo erano obbligati a prendere provvedimenti, dopo tutte quelle polemiche... Avranno anche avuto paura del “Quit Facebook Day” ;-) Ora non resta che aspettare settimana prossima per vedere coem saranno queste modifiche!
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