giovedì 28 giugno 2012

Asinara: ritrovata la corazzata Roma

La corazzata Roma
«Abbiamo la certezza di aver trovato il relitto della corazzata Roma. È al largo dell'Asinara, nel canyon di Castelsardo, a 1200 metri di profondità».
Lo afferma Francesco Scavelli, regista della Bluimage Productions.

Dopo cinque anni di ricerca il team guidato dallo stesso Scavelli ha individuato il relitto più importante della Seconda Guerra Mondiale, l'ammiraglia della Regia Marina affondata dalle bombe tedesche il 9 settembre 1943, all'indomani dell'armistizio. «La conferma -spiega Scavelli - ci è giunta dall'elaborazione magnetometrica dei dati. La prossima settimana, con attrezzature scientifiche all'avanguardia, scenderemo negli abissi al largo dell'Asinara per osservare e filmare il relitto e analizzarlo da vicino».

mercoledì 27 giugno 2012

Lanterne galleggianti per le vittime dello tsunami e del terremoto

Ogni anno, il 6 agosto, per commemorare le vittime dell’olocausto atomico del 1945 si svolge a Hiroshima la cerimonia delle lanterne galleggianti (tōronagashi), una cerimonia di origine buddhista che solitamente conclude la festività dedicata agli antenati, lo Obon. Durante la cerimonia lanterne di carta vengono affidate alla corrente dei fiumi o alle maree dell’oceano: alcuni decorano le lanterne con disegni o frasi per esprimere un proprio desiderio o mandare un messaggio particolare.

Nella suggestiva e raccolta cornice del Giardino del cavaticcio, a Bologna, il 6 agosto 2012 dalle ore 19.00, si terrà una serata con cerimonia delle lanterne galleggianti, letture, degustazioni, installazioni artistiche, proiezione di documentari per raccogliere fondi a favore della ricostruzione della scuola elementare di Watanoha (Ishinomaki-Giappone) distrutta dallo tsunami dell’11 marzo 2011 e per la ricostruzione in Emilia-Romagna dopo i recenti eventi sismici.

Per la Cerimonia, verranno acquistate le lanterne direttamente dal Giappone, un modo per sostenere l’economia locale e rendere ancora più significativa la raccolta fondi.

"In Giappone, dopo gli eventi dell’11 marzo, la ricostruzione è iniziata immediatamente a grande ritmo e con ottimi risultati: - spiega la pagina ufficiale dell'iniziativa - ci auguriamo che lo stesso avvenga in Emilia-Romagna. Molte sono le necessità e le urgenze che le popolazioni delle aree disastrate vivono. Finita la grande enfasi dell’attenzione mediatica sta a ognuno di noi mantenere viva la memoria e allungare ancora una volta una mano.
L’edizione 2012 è dedicata allora al tema della memoria. Per non dimenticare la tragedia atomica di Hiroshima e Nagasaki, le difficoltà delle regioni giapponesi colpite dal terremoto, dallo tsunami e dalla minaccia nucleare di Fukushima e, ovviamente, le necessità dei paesi emiliano-romagnoli vittime del sisma."

Durante la serata si potranno ascoltare racconti per bambini sui temi della pace e dell’amicizia, ammirare l’installazione dell’artista Kano Tatsunori, cimentarsi nello yakyu (baseball), scoprire un prezioso documentario su Hiroshima e Nagasaki e gustare cibi giapponesi, in attesa del tramonto e della cerimonia delle lanterne galleggianti.

Al pubblico verranno distribuite, su offerta, le lanterne galleggianti. Ognuno potrà personalizzarle con disegni o frasi che ritiene di voler condividere prima di lasciarle scivolare sull’acqua.

L’ingresso è gratuito

Per informazioni:
E-mail: info@nipponica.it
Tel: 051 381694

lunedì 25 giugno 2012

Le quote rosa nei board, una sfida per l'eccellenza. L'esempio di Eni


Continuo dal post di ieri sulle quote rosa. Salvatore Sardo, che è il Coo di Eni, spiega come la sua società affronta il tema delle pari opportunità. La riproto come best practice.

"Una grande azienda come Eni sente fortemente la responsabilità di promuovere in maniera concreta le pari opportunità, fino a prevedere questo principio nei suoi documenti interni quali piani e budget. Siamo impegnati e continueremo ad esserlo nella individuazione degli strumenti più idonei a rendere la parità di genere una consuetudine positiva e non solo il risultato del necessario rispetto di una legge dello Stato.

Fino ad oggi, a livello mondo, siamo decisamente soddisfatti dei numeri, che registrano un aumento dell'impiego femminile nel nostro Gruppo del 18% negli ultimi nove anni (da 11.155 a 13.185 donne in termini assoluti) cui corrisponde una variazione della percentuale sul totale della popolazione dal 15 al 17%. Per la specificità del business di Eni è evidente che la tipologia degli inserimenti coinvolge meno i ruoli tecnici e operativi (ingegneri, chimici, ecc) e più i ruoli di staff.
In Italia , sempre negli ultimi 9 anni, la presenza femminile è cresciuta dal 16 al 20. L'obiettivo che Eni si è posta nei prossimi quattro anni è quello di aumentare il numero delle assunzioni femminili di circa 5 punti percentuali (dal 23 al 28%), indirizzandole, nei limiti dei vincoli imposti dall'"offerta" di scuole e università, sugli ambiti tecnici, scientifici e ingegneristici.

Sulle sedi direzionali il problema è meno evidente considerato che già oggi in alcune situazioni la percentuale di assunzioni di donne sul totale assunzioni supera il 50%.

L'impegno di Eni dei prossimi anni sul tema dell'occupazione femminile sarà focalizzato anche sull'incremento delle candidature femminili nella selezione di risorse e nel rafforzamento dell'employer branding attraverso azioni mirate di women attraction. Gli strumenti attualmente impiegati a sostegno della conciliazione tra vita privata e lavorativa sono già numerosi: flessibilità oraria, disponibilità di part-time orizzontali e verticali, l'apertura di un nuovo asilo nido nella sede di Milano ed una serie di iniziative di welfare per la famiglia. È inoltre in corso di sviluppo e organizzazione il telelavoro, su cui si investirà notevolmente in futuro.

Diversa è invece l'analisi relativa alle posizioni di management e middle management, nonché per la presenza delle donne negli organi societari. Anche in questo caso i dati sono incoraggianti. In particolare, in termini di percentuale di presenza femminile nei livelli manageriali, Eni si è posizionata lo scorso anno al secondo posto tra le aziende del comparto oil&gas. Nell'ambito delle iniziative già avviate, stiamo collaborando con l'Osservatorio sul Diversity Management della SdA Bocconi per verificare la neutralità dei processi di gestione e sviluppo delle risorse umane e monitorare l'efficacia delle politiche di pari opportunità in Eni.

Un ultimo punto rilevante è quello relativo agli organi societari. Eni ha anticipato l'applicazione del dispositivo della legge iniziando a nominare nei cda e collegi sindacali delle società italiane in scadenza nel 2012 il 30% di componenti femminili attraverso l'individuazione scrupolosa di risorse pronte ad aumentare la presenza delle donne nella composizione degli organi societari di tutte le controllate di Eni, consapevoli che, al di là del rispetto formale della norma, i benefici in termini concreti saranno notevoli e il contributo all'attività operativa potrà essere assolutamente qualificato."


Mi pare fondamentale soprattutto l'investimento nel telelavoro: spero che l'Italia prenda presto in seria considerazione questo modo di lavorare, che è economico, ecologico e favorisce la possibilità di conciliare famiglia e lavoro, quindi sarebbe davvero un ottimo motore per le pari opportunità.

domenica 24 giugno 2012

Salvatore Sardo: Le quote rosa nei board, una sfida per l'eccellenza

Riporto, da un articolo di Salvatore Sardo su il Sole 24 ore, considerazioni molto condivisibili sulle discusse "quote rosa".
"In uno suo recente intervento, il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha affermato: «Occorrerà lavorare in futuro in più persone, cioè dare capacità di lavoro ai giovani e alle donne, che rappresentano la più grande riserva su cui possiamo contare». Le statistiche europee e quelle italiane in particolare evidenziano infatti una pesante e insostenibile sperequazione di genere in termini professionali.
Il contributo delle donne nel mondo del lavoro è ancora troppo basso rispetto alle potenzialità e, soprattutto, ai benefici che l'intero sistema economico e produttivo ne trarrebbe. Non è, insomma, soltanto una questione di numeri ma anche di apporto qualitativo.

In Italia, la legge 120 del 2011 ha introdotto il criterio delle cosiddette "quote rosa", imponendo l'adeguamento in termini di genere nella composizione dei Consigli di Amministrazione e degli altri organi sociali per le società quotate in Borsa. Se ci fermassimo al pedissequo rispetto del dispositivo della legge, facendone un obiettivo esclusivamente numerico, avremmo senz'altro fatto il nostro dovere ma non avremmo probabilmente creato le condizioni per valorizzare al massimo il contributo della componente femminile all'interno delle aziende e del sistema produttivo.
Perché la legge 120/2011 sia un'iniziativa di successo, dovrà essere un punto di partenza e non di arrivo e dovrà stimolare l'affermazione delle migliori pratiche per favorire un risultato vantaggioso per tutti: per le aziende, per le donne che ci lavorano, per la società. E anche il mondo dell'università dovrà fare la sua parte orientando il proprio impegno nell'attrarre le donne verso percorsi formativi più focalizzati sul mondo produttivo, infatti oggi 3 ingegneri su 4 sono uomini."

Mi trovo perfettamente d'accordo: le quote rosa  come puro "dovere" numerico non servono a niente se non arriveranno a diventare la conseguenza (e non la causa...) di una diversa cultura e organizzazione nelle aziende!

sabato 23 giugno 2012

Il caso Pontremoli: è giusto bocciare un bimbo in prima elementare?

L'Istituto «Giulio Tifoni» di Pontremoli (Massa Carrara) è al centro della bufera dopo la bocciatura di cinque bambini di prima elementare.
Prima la protesta dei genitori dei bimbi, che una volta letti i risultati di fine anno hanno deciso di fare ricorso contro i provvedimenti e di chiedere i danni al ministero e al corpo docenti. Poi l'intervento del comitato dei genitori, poiché uno dei piccoli che non ce l'ha fatta ad arrivare in seconda è disabile, mentre tre sono extracomunitari.
Ma non solo questo. Nel corso dell'anno una delle mamme ha portato avanti un ricorso al Tar (poi vinto) in cui veniva denunciato l’elevato numero di alunni nelle due sezioni scolastiche del “caso” in questione. Ora si pensa alla class action.
E dopo essere finita sui giornali locali, la storia si è spostata nelle aule parlamentari. E' il Partito Democratico, che per mezzo la capogruppo in commissione Cultura della Camera Maria Coscia, fa sapere che è stata presentata un’interrogazione urgente in riferimento alla vicenda «per capire quali sono le ragioni che hanno spinto gli insegnanti, contro ogni principio pedagogico di ragionevolezza e buon senso, alla bocciatura». Messaggio recepito dal ministro che «sta facendo delle verifiche e naturalmente opererà nel migliore dei modi». E' l'annuncio dello stesso Profumo che, a margine della Giornata nazionale dell'innovazione, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla vicenda.
Del caso di Pontremoli sentiremo ancora parlare nei prossimi giorni, dunque. Nel frattempo, a discuterne sono i diretti protagonisti della vicenda. A difendere scuola e docenti è sceso in campo il sindaco della cittadina toscana, Lucia Baracchini, che è dirigente scolastico in un altro comune della zona: «La bocciatura è un modo di garantire requisiti essenziali allo svolgimento di un percorso scolastico corretto, senza dimenticare che la priorità della scuola è il bambino e la sua istruzione».
La scelta degli insegnanti di far ripetere l'anno ai piccoli è condivisa anche daAngelo Ferdani, preside della «Giulio Tifoni» di Pontremoli:
«Per il loro bene e seguendo una normativa ministeriale che lo prevede le insegnanti hanno scelto all’unanimità di far ripetere loro l’anno Può succedere che per immaturità gli alunni abbiano bisogno di più tempo per apprendere e in questi casi è capitato. Siamo stati molto combattuti e ci dispiace ma io stesso ho fatto visita alla classe e seguito i bambini in alcune prove. Non sono capaci di scrivere una frase minima sotto dettatura. Per quel che riguarda il bambino disabile la decisione è stata presa da un gruppo di esperti, mentre per quel che riguarda gli stranieri non è stata la poca conoscenza della lingua italiana ad essere d’intralcio all’apprendimento. In alcuni casi poi, si tratta di bambini anticipatari, cioè iscritti alle elementari un anno prima degli altri».
(da fanpage.it)

Falcone e Borsellino: l'isola dell'Asinara non dimentica

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola". La frase più celebre del giudice Paolo Borsellino da oggi è impressa in una targa in marmo sulla facciata dell'ex foresteria della struttura penitenziaria, a Cala d'Oliva inseme a un altra frase del suo collega e amico Giovanni Falcone "La mafia non è affatto invincibile: è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine". Non è un caso se l'isola dell'Asinara ha deciso di rendere omaggio a Falcone e Borsellino. Quella foresteria è infatto lo stesso luogo in cui i due giudici furono trasferiti nel 1985 per ragioni di sicurezza e dove iniziarono a scrivere l’istruttoria per il maxiprocesso che mandò alla sbarra 475 imputati accusati di reati di mafia. La giornata commemorativa è stata organizzata nell'ambito del Festival "Pensieri e Parole. Libri e film all'Asinara". "Un pezzo di storia della lotta dello stato alla mafia ha riguardato da vicino anche l'Asinara - ha detto il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa dopo aver scoperto la lapide - ed è importante che la Regione abbia deciso di realizzare qui sull'isola un centro di documentazione, il cui progetto è in fase di realizzazione, per raccontare proprio questa parte della storia della nostra nazione. Scoprire questa targa dedicata a Falcone e Borsellino è stato commovente. E' un piccolo gesto per ricordare due grandi uomini".

Alla cerimonia, tenutasi ieri per ricordare i due giudici uccisi dalla mafia nell’estate del 1992, hanno partecipato il magistrato Giovanni Antonio Tabasso, il giudice Leonardo Guarnotta (che assieme a Falcone, Borsellino e Di Lello istruì il maxiprocesso di Palermo) e il magistrato ed ex senatore Giuseppe Ayala. I tre magistrati hanno ricordato aneddoti e giornate intense con Falcone e Borsellino. Una lunga sequenza di testimonianze accomunate non solo dalla commozione ma soprattutto dal senso di rispetto e dalla fiducia totale in due uomini di grandi valori e di estrema professionalità. Tutti hanno messo in evidenza – con orgoglio e amarezza – la sensazione di avere vissuto un’avventura umana, oltre che professionale. E ognuno di loro ha voluto citare i membri della scorta di Falcone e Borsellino, rimasti uccisi con loro negli attentati, "servitori dello Stato – ha chiuso Guarnotta – che lo Stato non è stato in grado di salvaguardare".
(Sassarinotizie)

venerdì 22 giugno 2012

Fiat. Benzina a 1 euro? Pubblicità ingannevole

Ritorno sul tema del risparmio sul carburante, ma stavolta con un caso di pubblicità ingannevole: la capagna "benzina a 1 euro" di Fiat.

In questi giorni viene infatti trasmesso uno spot tv che dice: "Scegli un'auto della gamma Fiat e avrai il prezzo del carburante bloccato a 1€ per 3 anni".

"Fiat sta facendo sperare gli automobilisti italiani di potersi liberare finalmente del caro benzina fino al 2015: compri una Fiat e per tre anni fai benzina sempre a 1 euro", spiega Altroconsumo, che ha segnalato la campagna promozionale della Supercard Fiat-IP all'Antitrust come ingannevole.
Nella nota di Altroconsumo l'offerta viene criticata perché valida solo nei distributori IP e perché ha scadenza (il termine è il 31 dicembre del 2015) e quindi chi non ne approfitta entro quella data non ne usufruisce in pieno. Inoltre la promozione vale per un certo numero di litri di benzina. Se venissero esauriti tutti i litri a disposizione prima della suddetta data, finirebbe anche la promozione.

sabato 16 giugno 2012

Panico per allarme zombie in Usa: le autorità sono costrette a smentire la notizia

Povero senzatetto di Miami sfigurato da un uomo nudo che gli ha letteralmente mangiato la faccia. Studente del Maryland fa a pezzi il suo compagno di stanza e poi ne mangia il cuore e il cervello. Uomo del New Jersey si accoltella violentemente per cinquanta volte davanti alla polizia locale su cui poi getta pezzi del suo intestino. Attore porno canadese smembra il corpo di un giovane e, dopo averne mangiate le carni, ne spedisce per posta i restanti pezzi.
Sono tutti episodi recenti di cronaca americana.
Ma ciò che stupisce ancora di più di questi atroci avvenimenti è il risvolto quasi tragicomico cui hanno portato queste vicende: negli Stati Uniti è scattato l’allarme zombie! Tramite i social network, la voce ha preso piede in pochissimo tempo e da dei casi isolati di cannibalismo si è passati velocemente alla notizia di una violenta epidemia di zombie allargatasi a macchia d’olio su tutti gli stati americani.

A questo punto è stato costretto a intervenire il Governo statunitense che tramite il Cdc, (Centers for Disease Control and Prevention) la serissima agenzia federale americana per il controllo e la prevenzione delle malattie controllata dal ministero della Sanità (paragonabile, per capirci, all’Istituto superiore di Sanità), ha smentito ufficialmente e in modo scrupolosamente scientifico la diceria che vede il Paese vittima di un’epidemia di antropofagia.
(da Nerosubianco)

venerdì 15 giugno 2012

"Riparti con eni": ogni week end Eni riduce i prezzi dei carburanti

Eni lancia "Riparti con eni", un'iniziativa che piacerà ai consumatori in cerca di risparmio: da domani, 16 giugno, fino al 2 settembre, durante tutti i fine settimana, ci sarà uno sconto sul prezzo della benzina e del gasolio per tutti i consumatori che faranno rifornimento in modalità self service nelle stazioni Eni e Agip.

La riduzione del prezzo corrisponderà indicativamente a uno sconto di circa 20 centesimi al litro rispetto al prezzo praticato in modalità servito, equivalente ad un risparmio di 10 euro su un pieno da 50 litri.

Lo sconto sarà disponibile dal sabato alle ore 13 alla mezzanotte della domenica, fino ad esaurimento delle scorte in ciascuna stazione aderente. Comunque, per evitare che le scorte finiscano nel corso del week end, Eni rifornirà i distributori anche di domenica.

Per garantire la trasparenza, Eni determinerà, in base all'andamento delle quotazioni Platts, due prezzi – uno per la benzina e l'altro per il gasolio – uguali su tutto il territorio nazionale durante gli orari della promozione e validi per le stazioni aderenti ad iperself. I listini dei prezzi continueranno invece ad essere diversificati per ogni stazione di servizio nel resto della settimana.


Il sito dell'iniziativa "Riparti con Eni" >>

giovedì 14 giugno 2012

Lo spot di Radio Popolare sul testamento biologico “coperto” da Radio Maria

Parte lo spot in favore del testamento biologico, e subito si sovrappone Radio Maria.
Succede a Radio Popolare di Milano, che ieri ha lanciato la campagna “Io scelgo”, che attraverso testimonial come Moni Ovadia, Lella Costa, Claudio Bisio e Gherardo Colombo chiede al Comune retto da Giuliano Pisapia di istituire il registro del testamento biologico, il documento con il quale ciascuno può esprimere le proprie volontà in fatto di trattamenti sanitari nell’eventualità di ritrovarsi in stato di incoscienza.

“Quando è successo la prima volta abbiamo pensato a un caso, per quanto curioso”, spiega a Gianmarco Bachi, direttore dei programmi di Radio Popolare, storica voce della sinistra milanese e capofila della rete nazionale Popolare network. “Invece la cosa si è ripetuta sistematicamente ogni volta che abbiamo messo in onda lo spot. Parte la voce di Moni Ovadia e dopo una ventina di secondi le nostre frequenze sono sovrastate da quelle di Radio Maria” (senti l’audio dello spot interrotto da Radio Maria).
Anche per i tecnici di Radio Popolare, al momento, è difficile capire il meccanismo di questo hackeraggio che colpisce le trasmissioni via etere, sul quale sta già indagando la Polizia postale in attesa di una formale denuncia che, continua Bachi, “presenteremo domani. E’ evidente che si tratta di un boicottaggio, la modalità di intrusione è chiaramente voluta e tecnicamente accertata, anche se non si sa chi sia il responsabile né quale sia l’obiettivo preciso: la campagna, la radio o entrambi”. Dagli studi di via Ollearo escludono qualunque responsabilità di Radio Maria in questo attacco, concentrato su un tema molto sgradito al fronte cattolico.
Una delle ipotesi è che l’ignoto hacker disponga di un comune software di riconoscimento vocale pronto a “scattare” ogni volta che sente la voce di Moni Ovadia. Meno chiaro è come possa intervenire sui ponti radio, con una modalità di hackeraggio dell’etere che non sembra avere molti precedenti.
(da ilfattoquotidiano.it)

mercoledì 13 giugno 2012

Terremoto e bufale: la punizione divina

Secondo il blog cattolico Pontifex, il terremoto sarebbe arrivato nientepopodimeno che come punizione divina nella zona della blasfemia.
Mi limito a citare, perché non credo siano necessarie spiegazioni scientifiche per smontare questa tesi delirante!
"Il nord Italia ha temuto il peggio. Al mattino, una scossa abbastanza forte, ha fatto sussultare Milano, Reggio, Genova. Fortunatamente non sono accaduti danni alle persone e tanto meno alle cose. Ma riflettiamo. Nella Bibbia il terremoto si avverte sempre nei momenti di massimo sdegno da parte di Dio. Quando Cristo muore sulla Croce, ucciso dall'ignavia di Pilato e dalla ferocia deicida degli ebrei, la terra è scossa da un terremoto. E' corretto dire che a volte Dio parla con terremoti ed eventi della natura (vedi diluvio universale). Direte, che cosa ci azzecca il terremoto. Chiedetevi che cosa era accaduto prima del terremoto? A Milano Castellucci ha mandato sulla scena, osannato dai soliti cortigiani e dalla cricca di giornalisti progressisti e di un teologo che merita la scomunica, un lavoro blasfemo ed offensivo del volto di Dio. Negli stessi momenti, via tv, Crozza, canzonava il papa facendone l'imitazione. Credete che questi due avvenimenti siano ... ... stati graditi a Dio? Che stiamo dando, tutti, una dimostrazione di fedeltà? Ecco, puntuale, il segno del terremoto. Dio non ci punisce, ma ci ricorda con eventi misteriosi ed anche carichi di terrore, che siamo sulla cattiva strada, che ci stiamo allontanando da Lui e che, chi cammina male, finisce ancor peggio. Ora i soliti scientisti ci attaccheranno definendoci antiquati, vecchi e simili. Ma fateci caso: il terremoto, non una pioggia, una nevicata, una bomba. Proprio il terremoto è arrivato nella zona della blasfemia. Dio si sta stancando di noi, meglio: noi stiamo stancando Dio. Kyrie Eleison."

martedì 12 giugno 2012

Eni si toglie la cravatta: una bella iniziativa per l'ambiente

Paolo Scaroni: eni si toglie la cravatta
Paolo Scaroni si toglie la cravatta
Anche quest'anno Eni, il gruppo guidato da Paolo Scaroni, si toglie la cravatta.
L'operazione "eni si toglie la cravatta" avviata nel 2007, consiste nel mantenere le temperature all'interno degli edifici più alte di 1°C e di contribuire ad un uso più razionale dei condizionatori d'aria. Pur mantenendo uno stile appropriato al luogo di lavoro, si potrà optare per un abbigliamento più fresco e leggero, evitando di indossare la cravatta, se non per circostanze particolarmente formali.

Durante l'edizione del 2011 sono state risparmiate 430.000 kWh di energia elettrica, pari a una riduzione del 9,5% dei consumi elettrici per il condizionamento. Il risparmio complessivo durante i giorni dell'iniziativa corrisponde ai consumi elettrici annui per uso domestico di 360 persone. La quantità di CO2 risparmiata equivale a quella prodotta da circa 1350 viaggi A/R in aereo sulla tratta Milano-Roma e a quella emessa da un'auto nuova per compiere 40 volte il giro del mondo.
Il risparmio economico risultato dell'iniziativa "Eni si toglie la cravatta" è stato investito in progetti di sostenibilità.

"Incoraggiare i dipendenti a togliere la cravatta in ufficio - spiega Eni in una nota - è una metafora per affrontare un argomento decisamente concreto. Eni ha voluto rompere le righe del protocollo suggerendo la rinuncia a un accessorio di abbigliamento, per quanto simbolo di eleganza e italianità, e contribuire alla sensibilizzazione sul tema dei consumi attribuibili all'uso smodato dei condizionatori d'aria durante i mesi estivi. La proposta di eni togliere la cravatta in ufficio è diventata un evento mediatico - discusso anche all'estero – ed è stata una maratona di adesioni da parte di aziende, del mondo politico, di gente comune.

lunedì 11 giugno 2012

Terremoto e bufale: i cambiamenti climatici

Secondo Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, intervistato da Adnkronos, "La più grande bufala sul terremoto è quella che lo imputa ai cambiamenti climatici.
Pura fantasia, alla quale si contrappone una realtà fatta di rischi idrogeologici che, spiega Graziano, "interessano più del 70% dei comuni italiani". Contro questa situzione si può comunque fare molto, uscendo dall'ottica dell'emergenza e iniziando ad investire sul territorio.

domenica 10 giugno 2012

Terremoto e bufale: anni di scosse

Qualcuno ha detto che lo sciame sismico potrebbe addirittura durare anni.
Una previsione allarmistica, secondo Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, che se dovesse azzardare una previsione ipotizzerebbe "al massimo alcuni mesi".
In ogni caso, ha precisato Graziano, "è una cosa che non si può prevedere: studiare, sì, e anche fornire probabilità giorno per giorno, ma parlare di anni mi sembra un'ipotesi improbabile".

venerdì 8 giugno 2012

Terremoto e bufale: trivellazioni, fracking e stoccaggio del gas

L'ultima bufala sul terremoto, in ordine di tempo, imputa il sisma alle indagini petrolifere, tra trivellazioni, fracking e stoccaggio del gas metano nel sottosuolo.
Una ipotesi diffusasi sul web e ripresa anche dalla trasmissione tv Report, di solito affidabile, ma che stavolta è evidentemente caduta nel tranello.
Una ipotesi montata su un nulla di fatto, secondo i geologi.
Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, sottolinea che "le forze in gioco sono talmente tanto più grandi di quello che potrebbe essere l'effetto di una trivellazione, da rendere questa ipotesi fantasiosa".

Riporto come testimonianza alcuni stralci dell'articolo di Enzo Boschi (università di Bologna), scritto dopo le prime scosse e pubblicato su Quotidiano energia del 21 maggio:
"La sequenza sismica [...] è situata in piena pianura emiliana ad una profondità ipocentrale tra 6 e più chilometri. [...] Il sottosuolo è [...] interessato da deformazioni sepolte riferibili principalmente, come evoluzione, al Pliocene Superiore e Quaternario (fino ai tempi recenti).
Le dettagliate ed approfondite ricerche [...] per la ricerca degli idrocarburi [...] hanno rivoluzionato le conoscenze relative agli assetti strutturali dell’intera Pianura Padana e ai suoi rapporti con la Catena Appenninica.
Le “Pieghe Ferraresi” sono [...] le strutture sismogenetiche interessate dalla attuale sequenza sismica. Esse possono essere caratterizzate da una attività sismica di bassa e media intensità, quindi con magnitudo tipicamente fino a 6.0 [...].
Amplia letteratura INGV (ndr: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) è già disponibile su web oltre ai report tecnici preparati per i progetti operativi sui giacimenti e stoccaggi in zona da anni, e studi [...] sono in corso in queste ore di emergenza sismica, per verificare che in una zona così densa di gas naturale nel sottosuolo, sia in giacimenti che in stoccaggi, non vi siano fughe di gas negli acquiferi superficiali e nei suoli: i primi riscontri stanno appurando che effettivamente pericoli non ve ne sono, come atteso.
[...] Tutto ciò fu ben dettagliato nel passato da me medesimo negli anni scorsi, anche in incontri pubblici a Mirandola, nell’ambito del possibile approfondimento di studi che poteva portare o meno ad ulteriore sito di stoccaggio gas naturale in Pianura Padana che è la zona migliore in Italia per questo tipo di infrastrutture strategiche: si tenga presente infatti che tutto il bacino padano è caratterizzato depositi di copertura impermeabile con spessori di 4-5 km nel margine settentrionale, per arrivare fino a 12 km, con annessa presenza sottostante di serbatoi di idrocarburi [...].
Tali giacimenti si sono conservati bene in profondità, nonostante le centinaia di sequenze sismiche che, durante gli ultimi periodi geologici, hanno subito [...].Non si hanno ad oggi notizie di variazioni/incidenti ai siti di stoccaggio gas della Stogit nella regione [...].
Si fa altresì presente che la struttura sismogenetica che si sta muovendo NON ospita uno stoccaggio di gas naturale al momento e quindi nessuno potrà dire che “sono i siti di stoccaggio gas a creare i terremoti di magnitudo moderata, come quelli di questi giorni."
Il testo completo si può leggere qui: http://www.petrolioegas.it/wp-content/uploads/2012/06/www.quotidianoenergia.it_Boschi.pdf

Ecco perché è sbagliato criticare Mediobanca su Generali

Sulla recente sostituzione di Perissinotto in Generali il Financial Times ha scritto dei pezzi molto critici nei confronti di Mediobanca, nonostante questa tesi sia quotidianamente smentita dalla crescita del titolo Generali in Borsa.
Sul tema ho trovato molto interessante questo pezzo di Luigi Zingales uscito sul Sole24 di ieri che spiega perché sono critiche ingiuste e come sono nate:

Luigi Zingales
« Ci sono poche persone, in Italia o all'estero, che hanno criticato e continuano a criticare la corporate governance italiana come me. E ci sono poche persone, in Italia e all'estero, che hanno criticato (e continuano a criticare) il sistema di potere che ruota intorno a Mediobanca come me. Eppure questa volta non capisco perché il Financial Times sia andato a testa bassa contro il cambio della guardia a Generali.
"Qualsiasi mossa di Mediobanca per espellere Perissinotto sarebbe considerata dal mercato un segnale terribile" scriveva con aria minacciosa l'FT sabato, citando un anonimo investitore, nonostante il titolo Generali fosse salito quando i rumor di un cambio di guardia si erano diffusi sul mercato. Dopo il fatto, l'FT calcava la dose scrivendo "il colpo che ha defenestrato Perissinotto ricorda ere passate del mondo societario italiano, quando decisioni importanti per imprese quotate erano prese a porte chiuse e gli azionisti di minoranza scoprivano il destino del loro investimento aprendo il giornale la mattina". A leggere l'FT sembra quasi che nel mondo societario anglosassone i Ceo siano scelti per referendum su internet.

Poi, a conferma delle minacce della vigilia, l'Ft cita un ex-ambasciatore Usa a Roma, Mel Sembler, che dichiara "L'iniziativa di rimuovere Perissinotto da Ceo di Generali è mal congegnata e trasmette un'immagine negativa dell'Italia al mondo". Certamente al "suo" mondo, visto che dall'Ina di Perissinotto aveva comprato l'ex-palazzo Massimo Colonna, da lui fatto ridenominare Palazzo Mel Sembler. Sarò il solito bastian contrario, ma a dispetto dell'Ft, penso che questa decisione rappresenti una svolta positiva nella corporate governance in Italia.

Che la gestione di Perissinotto lasciasse a desiderare non lo avevo scritto solo io qualche mese fa, ma l'avevo detto il fondatore di Luxottica Del Vecchio, uno che di management se ne intende e che in Generali ha messo i soldi suoi, non quegli altrui. Se a Mediobanca c'è da rimproverare qualcosa non è che si sia mossa, ma che si sia mossa troppo tardi, forse spinta solo dal timore del suo amministratore delegato che a prendere il posto potesse essere lui. Ma ben venga. Alcuni economisti chiamano le recessioni "cleansing" (che fanno pulizia), perché spingono le imprese ad eliminare inefficienze, incluse quelle ai vertice delle imprese.

L'FT non poteva avere maggiormente torto quando accusa che la decisione sia stata presa "dietro porte chiuse". Questa è una delle poche decisioni che è stata presa in consiglio con un voto controverso. È non solo naturale ma anche giusto che sia stata preceduta da una discussione tra gli azionisti, d'altra parte sono loro che ci mettono i soldi. Non so quale ruolo Mediobanca abbia avuto in queste discussioni, ma di certo non ha dettato legge. Senza i voti di Caltagirone, Scaroni, Pelliccioli, e di due indipendenti di minoranza, la mozione di sfiducia non sarebbe mai stata approvata. Vista la consuetata e deplorevole fuga di notizie, direi che non ci sia stata decisione più trasparente e meno "a porte chiuse" di questa. Il fatto stesso che i tre indipendenti di minoranza abbiano votato - a quanto risulta - in modo differenziato è dimostrazione dell'indipendenza di questa scelta: il dissenso è naturale quando la gente pensa con la propria testa.

Il nuovo manager poi non ha le caratteristiche tipiche del protetto di Mediobanca. Sembra un manager capace e indipendente che porta un po' di aria fresca a Trieste. L'università di Trieste ha ottime facoltà, ma possibile che tutti i manager del Leone dovessero venire da lì?

L'unico aspetto negativo della faccenda è stato il clamore mediatico sollevato da Perissinotto per cercare di salvare la propria posizione. Con una tenacia degna dei migliori politici democristiani, non ha esitato a trascinare in basso la sua società pur di rimanerne al vertice. Se c'era dubbio alcuno che non fosse più la persona giusta per guidare il Leone, il suo comportamento recente lo ha fugato.

Nei miei studi accademici mi sono occupato dell'importante ruolo che i giornali giocano nella corporate governance. Proprio perché importanti, anche i giornali sono spesso vittime delle pressioni delle parti in causa. Talora si tratta solo di un oculato spin, che le agenzie di public relation riescono a comunicare ai giornalisti. Per esempio, Bill Browder, manager del fondo Hermitage, era un mago nell'influenzare lo spin degli articoli pubblicati sulla stampa angloamericana riguardanti le imprese russe in cui aveva investito. Nel suo caso si trattava di esporre violazioni di corporate governance e conflitti di interesse, quindi era solo che positivo. Ma alcuni articoli assomigliavano un po' troppo alle presentazioni preparate dall'Hermitage fund, che in genere non veniva neppure citato come fonte.

Spesso la colpa è solo di alcuni giornalisti che per pigrizia si fanno "catturare" dalle loro fonti. La qualità e l'autorevolezza di un giornale consiste anche nel saper contrastare le sollecitazioni che ricevono dagli "spin doctor" e nel prevenire che i suoi giornalisti si facciano "catturare" dalle loro fonti.

Giustamente l'FT ha una ottima reputazione in questo campo. Ma proprio per questo, prima di criticare la governance in Italia, dovrebbe essere sicuro di presentare sempre un'analisi bilanciata dei fatti." »

martedì 5 giugno 2012

Terremoto e bufale: il magma misterioso

Si mormora che, in puro stile lovecraftiano, dalle spaccature del suolo create dal terremoto sia fuoriuscito un magma misterioso non identificato.
Ovviamente anche in questo caso si tratta di fantasiosi allarmismi.
Probabilmente questa bufala ha origine dall'osservazione di un fenomeno naturale assolutamente nornale e conosciuto dai geologi: la liquefazione delle sabbie.

La liquefazione ha bisogno di caratteristiche ed elementi precisi e concomitanti per manifestarsi: servono terreni sabbiosi immersi in acqua, come nel caso della Pianura Padana attraversata dagli alvei di paleofiumi, e una scossa sismica a provocare un forte scuotimento. L'acqua va in sovrapressione e la sabbia di conseguenza perde di aderenza, trasformandosi nel fango letteralmente eruttato con il terremoto.

"Il fenomeno non può avvenire né su terreni argillosi, né su quelli rocciosi e anche per i terreni sabbiosi e' necessaria la giusta tipologia di sabbia perche' la liquefazione abbia luogo: devono essere sabbie compatte e recenti come quelle della Pianura Padana, che non hanno avuto il tempo di compattarsi e sono ancora soffici.

In più, i sedimenti sabbiosi immersi in falda devono venire in superficie, come nel caso dei dossi dei paleofiumi. E la maggior parte dei piccoli comuni della zona colpita risiedono proprio su questi dossi. Questo perche' dopo l'estinzione del paleofiume, i suoi argini si sono trasformati nelle uniche zone in rilievo della zona e lì, come sulle colline, sono stati costruiti i paesi nel corso dei secoli", ha spiegato Raffaele Brunaldi, consigliere regionale dei geologi emiliani.

domenica 3 giugno 2012

Terremoto e bufale: si poteva prevedere il sisma

La questione delle previsioni è sempre un tema dibattuto in caso di terremoto, soprattutto negli ultimi anni, dal sisma de L'Aquila in poi.
Un mito da sfatare, secondo il presidente dei geologi Gianvito Graziano, perché "prevedere un terremoto semplicemente, ad oggi, non è possibile. E' giusto continuare a studiare e non arrendersi al fatto che ancora non abbiamo trovato la chiave di lettura di questi eventi, ma oggi è solo possibile fare delle previsioni probabilistiche". E anche quando si parla di probabilità tutto può accadere: in Emilia la probabilità di un sisma era appena dell'1%.

venerdì 1 giugno 2012

Terremoto e bufale: l'Haarp e le onde radio

Ogni volta che c'è una calamità, ecco arrivare anche polemiche, dubbi, interpretazioni e notizie allarmistiche spesso priva difondamento. Il terremoto in Emilia non è da meno e, complici i social network che ne favoriscono la diffusione, si stanno diffondendo una serie di bufale più o meno improbabili.
In questi giorni chercherò di fare un po' di chiarezza.

E comincio da una delle ipotesi più fantasiose, nata durante il terremoto in Giappone dell'anno scorso, secondo cui la colpa sarebbe dell'Haarp (High Frequency Active Auroral Research Program) un impianto civile e militare situato in Alaska, di proprietà del governo degli Stati Uniti, che si occupa di ricerche sulla ionosfera e sulle onde radio.

Secondo alcuni complottisti, infatti, il sisma scatenatosi in Emilia Romagna non sarebbe un evento naturale, ma un disastro creato ad hoc, da non precisate fonti di potere, che si sono servite dell’Haarp.
"Il peccato originale, secondo alcuni, della Haarp è nella sua matrice militare. Infatti, mentre la stragrande maggioranza delle ricerche sono di dominio pubblico, monitorate anche dal United States Environmental Protection Agency, una piccola parte di esse è ad uso militare, e quindi riservata. Le teorie complottistiche, le stesse che in molti ricorderanno a proposito delle famose scie chimiche, puntano il dito contro le ricerche segrete della Haarp, finalizzate, secondo questi, allo sconvolgimento delle condizioni climatiche e sismiche di determinati territori, come se le antenne della Haarp fossero canne di fucile pronte a colpire verso la sventurata nazione che vuole opporsi allo zio Sam" (da Befan.it).
Per quanto parte della ricerca effettuata possa essere segreta (è un sito militare) la possibilità che l'impianto possa generare terremoti è assolutamente in contrasto con le leggi della fisica. "Le quantità di energia in gioco - spiega Paolo Attivissimo su Il Disinformatico -  non sono nemmeno lontanamente paragonabili. HAARP ha una potenza di emissione di circa 3,6 megawatt: un dato che chi sostiene queste teorie potrebbe benissimo verificare, se davvero volesse fare chiarezza, andando nelle vicinanze dell'installazione con un po' di strumentazione facilmente acquistabile. È poco più della potenza di emissione massima di Radio Montecarlo in onde lunghe!"
Per una documentazione più tecnica, rimandiamo a un articolo su HAARP dell'astronomo Gianni Comoretto >>
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