In questi giorni chercherò di fare un po' di chiarezza.
E comincio da una delle ipotesi più fantasiose, nata durante il terremoto in Giappone dell'anno scorso, secondo cui la colpa sarebbe dell'Haarp (High Frequency Active Auroral Research Program) un impianto civile e militare situato in Alaska, di proprietà del governo degli Stati Uniti, che si occupa di ricerche sulla ionosfera e sulle onde radio.
Secondo alcuni complottisti, infatti, il sisma scatenatosi in Emilia Romagna non sarebbe un evento naturale, ma un disastro creato ad hoc, da non precisate fonti di potere, che si sono servite dell’Haarp.
"Il peccato originale, secondo alcuni, della Haarp è nella sua matrice militare. Infatti, mentre la stragrande maggioranza delle ricerche sono di dominio pubblico, monitorate anche dal United States Environmental Protection Agency, una piccola parte di esse è ad uso militare, e quindi riservata. Le teorie complottistiche, le stesse che in molti ricorderanno a proposito delle famose scie chimiche, puntano il dito contro le ricerche segrete della Haarp, finalizzate, secondo questi, allo sconvolgimento delle condizioni climatiche e sismiche di determinati territori, come se le antenne della Haarp fossero canne di fucile pronte a colpire verso la sventurata nazione che vuole opporsi allo zio Sam" (da Befan.it).
Per quanto parte della ricerca effettuata possa essere segreta (è un sito militare) la possibilità che l'impianto possa generare terremoti è assolutamente in contrasto con le leggi della fisica. "Le quantità di energia in gioco - spiega Paolo Attivissimo su Il Disinformatico - non sono nemmeno lontanamente paragonabili. HAARP ha una potenza di emissione di circa 3,6 megawatt: un dato che chi sostiene queste teorie potrebbe benissimo verificare, se davvero volesse fare chiarezza, andando nelle vicinanze dell'installazione con un po' di strumentazione facilmente acquistabile. È poco più della potenza di emissione massima di Radio Montecarlo in onde lunghe!"
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