venerdì 8 giugno 2012

Terremoto e bufale: trivellazioni, fracking e stoccaggio del gas

L'ultima bufala sul terremoto, in ordine di tempo, imputa il sisma alle indagini petrolifere, tra trivellazioni, fracking e stoccaggio del gas metano nel sottosuolo.
Una ipotesi diffusasi sul web e ripresa anche dalla trasmissione tv Report, di solito affidabile, ma che stavolta è evidentemente caduta nel tranello.
Una ipotesi montata su un nulla di fatto, secondo i geologi.
Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, sottolinea che "le forze in gioco sono talmente tanto più grandi di quello che potrebbe essere l'effetto di una trivellazione, da rendere questa ipotesi fantasiosa".

Riporto come testimonianza alcuni stralci dell'articolo di Enzo Boschi (università di Bologna), scritto dopo le prime scosse e pubblicato su Quotidiano energia del 21 maggio:
"La sequenza sismica [...] è situata in piena pianura emiliana ad una profondità ipocentrale tra 6 e più chilometri. [...] Il sottosuolo è [...] interessato da deformazioni sepolte riferibili principalmente, come evoluzione, al Pliocene Superiore e Quaternario (fino ai tempi recenti).
Le dettagliate ed approfondite ricerche [...] per la ricerca degli idrocarburi [...] hanno rivoluzionato le conoscenze relative agli assetti strutturali dell’intera Pianura Padana e ai suoi rapporti con la Catena Appenninica.
Le “Pieghe Ferraresi” sono [...] le strutture sismogenetiche interessate dalla attuale sequenza sismica. Esse possono essere caratterizzate da una attività sismica di bassa e media intensità, quindi con magnitudo tipicamente fino a 6.0 [...].
Amplia letteratura INGV (ndr: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) è già disponibile su web oltre ai report tecnici preparati per i progetti operativi sui giacimenti e stoccaggi in zona da anni, e studi [...] sono in corso in queste ore di emergenza sismica, per verificare che in una zona così densa di gas naturale nel sottosuolo, sia in giacimenti che in stoccaggi, non vi siano fughe di gas negli acquiferi superficiali e nei suoli: i primi riscontri stanno appurando che effettivamente pericoli non ve ne sono, come atteso.
[...] Tutto ciò fu ben dettagliato nel passato da me medesimo negli anni scorsi, anche in incontri pubblici a Mirandola, nell’ambito del possibile approfondimento di studi che poteva portare o meno ad ulteriore sito di stoccaggio gas naturale in Pianura Padana che è la zona migliore in Italia per questo tipo di infrastrutture strategiche: si tenga presente infatti che tutto il bacino padano è caratterizzato depositi di copertura impermeabile con spessori di 4-5 km nel margine settentrionale, per arrivare fino a 12 km, con annessa presenza sottostante di serbatoi di idrocarburi [...].
Tali giacimenti si sono conservati bene in profondità, nonostante le centinaia di sequenze sismiche che, durante gli ultimi periodi geologici, hanno subito [...].Non si hanno ad oggi notizie di variazioni/incidenti ai siti di stoccaggio gas della Stogit nella regione [...].
Si fa altresì presente che la struttura sismogenetica che si sta muovendo NON ospita uno stoccaggio di gas naturale al momento e quindi nessuno potrà dire che “sono i siti di stoccaggio gas a creare i terremoti di magnitudo moderata, come quelli di questi giorni."
Il testo completo si può leggere qui: http://www.petrolioegas.it/wp-content/uploads/2012/06/www.quotidianoenergia.it_Boschi.pdf

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